Il mondo della Formula 1 non smette di pensare a Michael Schumacher che da dieci anni vive lontano dai riflettori protetto dalla famiglia
A poterlo incontrare in un clima di estremo riserbo sono soltanto pochi eletti, da Jean Todt a Luca Cordero di Montezemolo: in sintesi coloro i quali hanno condiviso con Michael Schumacher gli anni più esaltanti della sua carriera e dei quali il fuoriclasse tedesco era diventato un amico sincero.
Erano le stagioni d’oro della Ferrari, quella che consentì al campione tedesco di conquistare cinque titoli mondiali consecutivi. Era una squadra straordinaria, unica e irripetibile, composta da professionisti di altissimo livello ma soprattutto da grandi amici. I quali da dieci anni a questa parte ricordano con nostalgia e dolore quelle stagioni trionfali.
La vita di Schumacher è cambiata per sempre durante le vacanze di fine anno del 2013: un tragico destino si è materializzato con la caduta dagli sci sulle nevi di Meribel e l’inizio di un calvario di cui non si intravede più la fine. Da allora ad accedere alla grande villa di famiglia in cui Schumi abita recluso e ad avere la possibilità di un breve saluto sono in pochissimi e nessuno di loro si espone sulle sue reali condizioni di salute.
Uno di questi è colui che durante le memorabili stagioni col ‘Cavallino Rampante’ svolgeva un ruolo tanto importante quanto delicato, quello di collaudatore. Parliamo di Luca Badoer, oggi cinquantadue anni, che nei primi anni duemila svolse alla grande il compito di aiutare la Ferrari a crescere.
L’annuncio di Badoer su Schumacher mette i brividi: le sue parole
“Per più di dieci anni sono stato il collaudatore della Ferrari più vincente di sempre ed è qualcosa che ricordo con piacere – ha dichiarato ai microfoni di fanpage.it -. Tra l’altro ho sempre considerato più gratificante fare il collaudatore in un team come la Ferrari che guidare una vettura non competitiva in Formula 1”.
Pochi sanno che Badoer era uno dei migliori amici di Schumi: “Parlare di Michael è molto delicato, tanto che preferisco proprio evitare l’argomento. Soprattutto – chiarisce – non dirò nulla su di lui e sul suo incidente sulla neve“.
Il rispetto del patto di riservatezza con la famiglia è sacro anche per l’ex pilota di Montebelluna. “È anche questo il motivo per cui siamo molto amici e ho un ottimo rapporto con tutta la sua famiglia: Michael per me era, anzi è un fratello“.