E' il momento degli investimenti, o quantomeno della loro programmazione. Non possono chiaramente sottrarsi all'incedere della stagione le squadre di vertice, ma non solo quelle, della nostra serie A.
Obiettivi fissati non soltanto in chiave mercato, ma nel caso delle due milanesi anche a possibili investitori arabeggianti che possano contribuire ai progetti di grandeur che le due società vorrebbero lecitamente predisporre per il futuro prossimo ed anteriore.
Nel caso del Milan, c'è da sottolineare opportunamente, che le risorse non mancano nemmeno ora. Anche e soprattutto per questo motivo i rossoneri sono destinati a recitare nuovamente la parte dei protagonisti nell'imminente sessione invernale. Il fine da perseguire è quello di allargare la profondità della rosa tenendo d'occhio le opportunità più ghiotte alla Guirassy ed al contempo garantirsi profili utili per costruire l'ossatura della squadra del futuro. Andando nel concreto, si conferma da una parte la pista legata a Miranda che i rossoneri hanno bloccato già da diverse settimane, e dall'altra l'idea di rastrellare alcuni dei talenti più luminosi del continente anticipando sul tempo il possibile intervento di club di Premier League con i quali sarebbe altrimenti impossibile competere. Si spiega così la definizione già avvenuta dell'affare Popovic, che firmerà con i rossoneri dopo la scadenza del suo contratto con il Partizan prevista per dicembre per poi stabilire una traiettoria di crescita professionale controllata dai rossoneri. Un discorso analogo può essere costruito per Ouèdraogo, per il quale il Milan ha il grosso vantaggio di poter programmare un investimento già a gennaio con vista sull'estate a differenza delle altre società italiane (Inter e Juve) che apprezzano il giocatore ma non hanno fondi disponibili per poter investire su un classe 2006 a metà della stagione.
Arriverà anche un centrale difensivo, e va tenuta monitorata anche la situazione sulla linea mediana. Soprattutto se il Fenerbahce dovesse concretizzare anche con il Milan il corteggiamento già evidenziato a Krunic dalle ultime battute della recente sessione estiva dei trasferimenti.
Diverso è il discorso per l'Inter. I piani altissimi della proprietà sono impegnati nel reperimento di fondi economici che possano aprire la strada a nuovi investitori o rifinanziare il debito con Oaktree.
Difficile ipotizzare a gennaio modifiche per la rosa di Inzaghi, anche perchè il campo sta palesando che al momento non ce ne sia neppure la necessità.
Taremi piace, ma eventualmente per la prossima stagione e rigorosamente a parametro zero. Oltre al discorso economico, non sembra nemmeno percorribile l'idea di inserire a stagione in corso un giocatore che potrebbe ambire a sottrarre minutaggio ad una coppia titolare che si sta dimostrando come una delle più efficaci del continente.
Con Tiago Djalo i discorsi sono ben più avviati, ed anche in questa circostanza l'idea sarebbe quella di blindarli per poi tramutare il corteggiamento in matrimonio dalla prossima estate. Il rischio rappresentato dalla concorrenza è da tenere in considerazione solo qualora una società dovesse trovare un accordo a gennaio con il Lille e poi convincere il portoghese a provare una nuova avventura già nel giro del prossimo mese. Sul fronte nerazzurro si respira comunque un'aria di sostanziale ottimismo.
In casa Juve si attende con ansia la discesa in scena di Giuntoli. Dopo un'estate da spettatore forzato, il nuovo punto di riferimento della dirigenza bianconera ha intenzione di muovere le proprie pedine per completare il capolavoro gestionale che ha già messo in atto nei primi mesi della stagione. Ci saranno delle uscite semi indolori, come quelle di calciatori che in bianconero non hanno minutaggio (Yildiz) ma potrebbero garantire un flusso di cassa sufficiente per portare a casa rinforzi utili alla causa di Max Allegri. De Paul è sempre il preferito per dare una svolta qualitativa alla mediana, ma le alternative non mancano di certo. Contestualmente, anche l'attività di semina per un futuro diverso sta procedendo a larghi passi. L'idea è quella di costruirsi una struttura solida ed in grado di valorizzare anche con il gioco gli investimenti programmati per i calciatori. Per il momento l'addio di Allegri non è un'opzione, ma in un dopodomani senza il livornese un profilo come Thiago Motta sarebbe ideale.
In chiusura un'analisi anche sull'attuale Cenerentola della classifica. La Salernitana affronta il paradosso di avere una proprietà solida ed ambiziosa, ma senza che i risultati sul campo trovino riscontro con gli investimenti sostenuti. L'ultima campagna acquisti è stata molto negativa, ed allora non è da escludere un rimpasto a gennaio che possa consentire di provare a rivoluzionare una sorte che sembra segnata. Tra i giocatori che hanno mercato, spiccano Dia e Mazzocchi. Il primo avrebbe voluto salutare già in estate e qualora una società presentasse una proposta più concreta di quella estiva del Wolverhampton verrebbe presa in considerazione. L'esterno è stato avvicinato a turno da diverse società importanti del nostro campionato, senza ottenere però il lasciapassare per la propria cessione. Tra qualche settimana le cose potrebbero cambiare.