L’Inter vince e convince. In una settimana con tre trasferte complicate come quelle di Torino, Lisbona e Napoli, i nerazzurri escono indenni. Primo posto ancora apertissimo in Champions League e testa della Serie A riconquistata dopo la fuga in avanti della Juventus con la vittoria nell’anticipo di venerdì. Quella di ieri sera degli uomini di Inzaghi è una vera prova di forza, un messaggio anche simbolico al campionato. E recita: noi siamo i favoriti, tocca a voi fare meglio.
La squadra di Simone Inzaghi è in missione, l’obiettivo è solo uno lo Scudetto. Il trofeo che manca alla bacheca del Simone Inzaghi nerazzurro. Due anni da favorita, vedendo gli altri vincere sono tanti. Allora l’Inter è chiamata a vincere assolutamente. Quello di quest’anno sarebbe lo scudetto del raggiungimento della seconda stella e la rosa è nettamente superiore a quella delle altre. La formazione del tecnico piacentino ieri ha ribadito che vuole il Tricolore sul petto e lo ha dimostrato in casa e contro chi quello Scudetto lo ha cucito sul petto. Anzi, si può dire con quasi assoluta certezza, che ieri l’Inter ha scucito lo Scudetto dal petto del Napoli
Resta però da capire a chi andrà cucito. L’Inter spera di averlo sulle proprie maglie per avere anche la seconda stella della sua storia. Sarebbe infatti il ventesimo scudetto e in società non si dimentica mai di rimarcarne l’importanza. Detto questo, i nerazzurri ieri hanno forse cancellato le residue speranze del Napoli di bissare il successo della passata stagione. Ora devono “lavorare” di continuità per scrollarsi di dosso innanzitutto la Juventus e definitivamente anche il Milan, ora “solo” a -6.
C’è un piccolo problema in casa Inter: la difesa. La tenuta difensiva ieri è stata messa a serio rischio, il Napoli ha aggredito efficacemente l’Inter che ha retto anche grazie ad un grande Sommer. C’è però da segnalare che nella retroguardia nerazzurra ieri è arrivato l’ennesimo infortunio. Dopo poco più di un quarto d’ora, infatti, Inzaghi ha dovuto fare a meno di Stefan de Vrij. L’olandese ha accusato un risentimento nella zona inguinale e farà gli esami per capire l’entità del problema nelle prossime ore. Si tratta del terzo centrale perso da Inzaghi nell’ultimo mese dopo Pavard e Bastoni.
Una moria di centrali a cui Inzaghi dovrà far fronte con qualche re-invenzione o adattamento. D’altronde Federico Dimarco, nel primo anno all’Inter con Inzaghi e precedentemente con Juric a Verona era stato utilizzato frequentemente come braccetto mancino. Soluzione che, in corso d’opera, è stata utilizzata anche ieri in collaborazione con Carlos Augusto. Un cambio quello del brasiliano per l’olandese che immancabilmente ha dato un segnale anche sulla situazione di Bisseck, giudicato ancora non pronto. E viste le infinite possibilità di questa rosa, Inzaghi può comunque solo sorridere e guardare avanti.
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