ESCLUSIVA SI Siviglia: “Monterisi? Ha saputo inserirsi in A senza pretese”

È sicuramente uno dei migliori difensori di questa Serie A. Stiamo parlando di Ilario Monterisi, difensore centrale classe 2001 e alla seconda stagione in forza al Frosinone. Proprio domenica scorsa contro il Genoa ha segnato il suo secondo gol in campionato, rete peraltro pesantissima in quanto ha consegnato alla squadra di Di Francesco una vittoria in chiave salvezza. 

Per parlare del giocatore originario di Trani, Sportitalia.com ha contattato in esclusiva Sebastiano Siviglia, a lungo difensore – la cui lunga e importante carriera lo ha visto vestire casacche importanti come quelle di Atalanta, Roma, Parma e Lazio – nonché  allenatore del giocatore dei ciociari ai tempi della Primavera del Lecce. 

Ricorda Siviglia: "Era un ragazzo molto giovane ma che mostrava già delle qualità. In quella Primavera era peraltro uno dei più giovani, eppure era uno molto pratico e risolutivo. Altra cosa che mi colpiva era il suo essere sì competitivo ma fuori dal campo un ragazzo equilibrato. Con Monterisi arrivarono anche altri giovani come Roberto Pierno, sempre dal Bari tramite Gennaro Delvecchio. L'anno successivo Ilario (Monterisi, ndr) era il capitano della squadra, impiegò poco a diventare un punto di riferimento per tutti. Poi, conclusa l’esperienza a Lecce, è andato a farsi le ossa in Serie C, ma dico la verità: non pensavo che il suo impatto con gli adulti sarebbe stato sin da subito così importante".

Quale era la migliora qualità di Monterisi?

"Ha una lettura molto importante delle cose, su tutte il saper scegliere le situazioni di gioco. Inoltre, se da un punto di vista tecnico doveva ancora crescere e continuare a formarsi, sotto l’aspetto fisico e di aggressività in campo faceva la differenza".

Non a caso Fabio Liverani lo fece esordire in Serie A ancora alcuni anni fa. Cosa le disse?

"A inizio stagione avevo fatto i nomi di chi, tra i miei ragazzi, avrebbe potuto potenzialmente aggregarsi alla prima squadra. Quindi Liverani veniva spesso a vedere le nostre partite, e preciso non solo per Monterisi ma anche per altri come Pierno e Felici. A ogni modo, che un giovane faccia una piccola apparizione o parentesi in Serie A non è un fatto così incredibile, a tantissimi è capitato. La cosa che mi ha colpito di più di Monterisi sono queste sue prestazioni dopo appena dieci presenze da titolare nel massimo campionato. E c’è un ulteriore dato che mi fa riflettere".

Dica.

"L'anno scorso in Serie B, e forse anche in alcune primissime gare di questa stagione, è stato utilizzato anche come terzino destro. È un sintomo che sia Grosso che Di Francesco hanno dato una grande fiducia a Ilario, che lui ha sentito e sta ripagando. Poi per carità, il gol dà sempre una ulteriore spinta e notorietà, ma quest'altro aspetto conta non poco".

C'è un ricordo che conserva in particolare di Monterisi?

"Questa estate ci ho parlato in quanto ci eravamo incontrati casualmente, e ho ritrovato il ragazzo equilibrato che avevo conosciuto. Se devo prendere un episodio, dico la partita a Perugia, quando segnò su uno schema che avevamo provato in settimana. Mi aveva ascoltato molto attentamente, fu una bella esperienza per tutti".

Ora invece è uno dei nomi più vociferati.

"Sono convinto che la chiave di tutto sia stata l’essersi saputo ritagliare uno spazio. Se ci pensi, in né in Serie C e nemmeno in B aveva giocato tantissime gare. Ha vissuto questo salto nel massimo campionato con serenità e soprattutto senza avere grandi pretese. Tale fattore gli ha permesso di inserirsi così bene. È quello che dovrebbero fare tutti i giovani".

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