ESCLUSIVA SI Agli inizi di Nico Gonzalez: “Voleva lasciare il calcio. Mercato? Dura trattenerlo”

Alla Fiorentina mancano i gol dei propri centravanti: 4 reti in due per Nzola e Beltran, stasera contro il Genk avranno l'ennesima occasione per provare a far svoltare il proprio rendimento realizzativo. Nel frattempo, chi certamente non ha fatto mancare apporto in zona gol è Nico Gonzalez, protagonista di un ottimo inizio di stagione con le sue otto reti fra campionato e Conference League. C'è di più: nelle ultime 4 occasioni in cui la Viola è riuscita a fare almeno una rete in campionato (escludendo dunque le 4 sconfitte in cui sono rimasti a secco contro Milan, Juve, Lazio ed Empoli), c'è sempre stato il suo marchio.

In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto per parlare di lui Diego Gomez, che lo ha allenato durante la sua crescita nel settore giovanile dell'Argentinos Juniors: ci ha raccontato qualcosa in più sul suo percorso e sui momenti anche meno facili nei suoi inizi.

Che ricordo ha di lui?

"Lo conosco da quando era bambino, è sempre stato, nella testa prima che in campo, un grande professionista. Si allenava sempre nel modo migliore ed una grande qualità che ha è questa fame di vittorie che ha sempre avuto. Non si stanca mai di cercare di migliorare e non si arrende".

Che percorso ha fatto in quegli anni?

"Ho avuto la fortuna di averlo due anni nelle categorie "novena" e poi in "sexta división". Ho ricordi molto belli di lui: aveva una certa predisposizione all'allenamento, a migliorarsi sempre, per imparare tutto quello che gli dicevamo. Questo al di là dei momenti buoni in cui giocava e quelli meno buoni in cui giocava meno. In Sexta División è arrivato ad un punto in cui ha svoltato senza più fermarsi".

Quando?

"Quando lo schierammo come esterno, in Sexta. Fece 11 gol. Era fondamentale in quella squadra e determinante nella categoria. Da lì a poco conquistò la prima squadra".

Parlava dei momenti meno buoni: è vero che pensò addirittura di smettere, ad un certo punto?

"È la verità. Ha avuto un momento in cui stava riflettendo se continuare a giocare o meno. Aveva un viaggio importante da fare tutti i giorni da casa sua al campo d'allenamento: quasi due ore di strada".

Poi che successe?

"Con l'appoggio della sua famiglia ha continuato senza arrendersi. Ha avuto un confronto importante con El Bocha Batista che lo convinse a crederci. Non sapeva che stava per diventare un calciatore professionista al 100%".

Che ne pensa del suo rendimento attuale?

"Sta crescendo settimana dopo settimana con i Viola. Sta facendo una grande stagione. Non so se abbia limiti perché lo vedo sempre migliorare".

Non ha limiti anche nei club in cui potrebbe giocare?

"Non ho dubbi che possa giocare in qualsiasi top club mondiale e ad essere uno dei migliori giocatori in circolazione".

Si dice che la Fiorentina abbia rifiutato 40 milioni in estate per lui ed oggi il suo valore è certamente aumentato. Se fosse un dirigente della Fiorentina, a gennaio rifiuterebbe qualsiasi eventuale offerta?

"E' difficile parlare di cifre perché non conosco la situazione economica del club, però sicuramente credo che la squadra dovrà garantirgli un gruppo forte intorno a lui in futuro. Perché se continua così sono certo che arriveranno squadre forti a chiedere di lui e sarà difficile trattenerlo senza garantirgli, per esempio, di giocare in una squadra che possa vincere titoli e giocare in certi palcoscenici. Lo dico chiaramente per quello che penso sia il valore del giocatore, che è destinato ai massimi livelli, pur se la Fiorentina sia essa stessa un grande club".

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