Alti e bassi. Il doppio volto di una Lazio indecifrabile. Propositiva e cinica in veste Europea, disorientata tra i confini nazionali.
I biancocelesti contro il Celtic tornano a sorridere. Un rendimento altalenante che manda tutti fuori rotta. Forse, lo è anche Maurizio Sarri che senza filtri ammette di non comprendere l’atteggiamento dei suoi uomini.
A suo dire non un problema di motivazione, seppur è innegabile che l’atmosfera della Champions League regali una carica differente. Ma adesso, con il pass per gli ottavi già in tasca, l’imperativo diventa ritrovare la retta via in campionato.
Le due sconfitte inanellate nelle ultime tre uscite fanno apparire il secondo posto dello scorso anno come un caso fortuito. Sarri storce il muso, non ci sta. E sapientemente gioca sulla questione dell’orgoglio. Non saper reagire è un limite.
Ciò che è certo è che il tecnico si aspetta che il ko contro la Salernitana rappresenti il fondo di quest’abisso. Da lì in poi si può solo risalire.
Insomma, una scossa necessaria davanti a un calendario ricco che prevede gare ogni tre giorni. Motivo per il quale le seconde linee devono necessariamente iniziare ad allacciarsi stretti gli scarpini e farsi spazio tra quelle che rimangono le certezze assolute. Il Capitano tra tutti, l’inamovibile Ciro Immobile. Colui su cui si fa affidamento per eliminare il volto oscuro di questa Lazio.