Novak Djokovic non le ha mandate a dire dopo la vittoria della Serbia contro la Gran Bretagna in Coppa Davis
Una stagione da sogno per Novak Djokovic che in un solo anno ha messo la sua firma su ben sette tornei, compresi tre Slam e le Atp Finals. Il serbo ha giocato quasi sempre in maniera impeccabile e, dopo il successo di Torino, è volato subito a Malaga per giocare le finali di Coppa Davis con la sua Serbia.
Nella prima sfida contro la Gran Bretagna tutto è filato liscio, con Kecmanovic che ha superato con un doppio 7-6 l’inglese Jack Draper. Una sfida impegnativa per il classe ’99 di Belgrado, che però ha saputo tenere a bada l’avversario nei momenti più decisivi della partita.
Kecmanovic ha quindi consegnato il match point a Djokovic, che se l’è dovuta vedere contro Cameron Norrie. Quest’ultimo ha provato ad arginare i colpi del numero uno del mondo, ma alla fine c’è stato poco da fare. Vittoria in due set (6-4 6-4) e accesso alle semifinali conquistato per la Serbia. Tuttavia, nel post-partita, Novak si è lamentato per un episodio avvenuto già prima del match e che non ha esitato a definire “scandaloso“.
Novak Djokovic, attacco durissimo: a Nole proprio non gli va giù
Nello specifico, Djokovic è stato sottoposto ad un test antidoping prima di scendere in campo. Inoltre, come ha raccontato in conferenza stampa dopo l’incontro con Norrie, un addetto della Wada lo avrebbe seguito per parecchio tempo, per poi notificargli, con grande sorpresa, l’avviso che avrebbe dovuto fare il controllo a ridosso del match.
“Ho dovuto sottopormi ad un test antidoping a meno di due ore dal match con Norrie – le sue parole riportate da Gazzetta.it -. Non è stato nemmeno un controllo completo, ma solo un prelievo di sangue. In 20 anni di carriera non mi era mai capitato“.
Lo stesso 24 volte campione Slam ha poi continuato sostenendo di aver parlato con l’addetto dell’agenzia antidoping il quale gli avrebbe spiegato il motivo della decisione di sottoporlo al test prima della partita. “Mi hanno detto che sarebbe stato molto tardi dopo il match e anche per dare tempo all’altra squadra di riposarsi – ha affermato –, ma poi ho detto loro che il vincitore della partita non avrebbe giocato il giorno seguente“.
Per Djokovic, quindi, non sarebbe cambiato nulla se fosse stato sottoposto al test dopo l’incontro, che senz’altro sarebbe stato meglio per la sua preparazione alla partita dal quale nessun tennista, o sportivo, vorrebbe essere distolto. “Un uomo mi ha seguito per un’ora e mezza – ha aggiunto -. Ho la mia routine, non voglio distrazioni. Pensare al prelievo, pensare se dovrò dare un campione di urina. Trovo tutto questo illogico“.