Ci sono alte possibilità che questo Juventus-Inter sia l’ultimo di Allegri (a Torino): forse alla fine recederà dai suoi intenti, forse vuole solo farsi pregare per ottenere un rinnovo, forse così si spiega attraverso la stampa amica il far ribattere continuamente che non ha una squadra da scudetto, ma a chi gli è vicino il mister juventino continua a esprimere il suo malcontento per come è trattato.
Vorrebbe sentirsi più apprezzato in società, vorrebbe che davvero la dirigenza creda che arrivare in Champions con questa rosa sarebbe un miracolo, e per questo Max pensa insistentemente a lasciare con un anno di anticipo. Senza sconti intendiamoci, ma facendosi pagare sull’unghia la buonuscita, ovvero la quasi totalità dei 9 milioni di € che rimarrebbero per l’ultimo anno di contratto.
Nero su bianco non c’è nulla, ma evidentemente anche lui sente il feeling in crescita tra la nuova Juventus e Antonio Conte. Eh sì, perché la motivazione del no di Conte al Napoli è tutta non solo nella volontà di tornare alla Juve, ma in qualcosa di più della volontà.
Già a inizio della stagione 2022-23, quando a settembre infuriava il momento più corposo dell’AllegriOut, c’era stato il contatto tra Conte e Arrivabene: il mister aveva dato la sua disponibilità di massima, era ancora sotto contratto con gli Spurs ma doveva firmare il rinnovo, che non a caso non arrivò mai (prima che la stagione andasse in malora); e ovviamente era di là da venire lo tsunami che ha travolto tutta la dirigenza e la proprietà juventina.
Ma quel mandato ad Arrivabene aveva un mittente preciso: la proprietà Elkann, che forse non sarà entusiasta come Andrea, ma fintanto che c’è vuole decidere in altra maniera. Per quanto fosse sotto la presidenza Agnelli, tuttavia Arrivabene era espressione dell’ala maggioritaria della famiglia.
Passata la buriana, elargiti due aumenti di capitale, riassestata la situazione, lentamente si torna a fare mercato, tra i Kalvin Phillips e i Jadon Sancho. Ma soprattutto, si può tornare a progettare il futuro.
Per ora non siamo nemmeno al punto in cui si era a settembre 2022, quando c’era un’intesa di massima per il futuro. Se prima i segnali partivano dalla società per arrivare a Conte, senza essere respinti, stavolta invece il percorso è inverso.
Per questo Conte attende, per questo ci ha messo poche ore a respingere il Napoli. E per questo Allegri non lascerà nulla d’intentato: rimanere con un rinnovo o andarsene di sua volontà facendosi pagare tutto. Appunto, andandosene di sua sponte un momento prima che possa essere sostituito, e essendo sicuri che chi di dovere ripeta ai quattro venti che lui con la Juventus ha fatto miracoli.
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