È quasi arrivata l'ora della verità per Juventus ed Inter: siamo solo alla tredicesima giornata, è vero, ma lo scontro diretto previsto domenica sera potrebbe già dire molto delle due compagini e delle loro intenzioni sulla corsa scudetto.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto l'ex portiere nerazzurro Ivano Bordon, campione del Mondo nel 1982 con la Nazionale italiana: ci ha detto la sua sul big match ed anche sulla recente qualificazione degli Azzurri ad Euro 2024.
Che ne pensa del pass ottenuto dalla Nazionale per gli Europei?
"Sono contento della qualificazione, speriamo che possa disputare un ottimo europeo, nella speranza di ripetere la grande vittoria dell'ultima edizione".
Che partita ha visto con l'Ucraina?
"L'Italia è una buona squadra e l'altra sera ha giocato contro un'Ucraina che già mi era piaciuta contro la Macedonia del Nord. Una squadra valida con giocatori rapidi davanti che infatti ci ha messo più di qualche volta in difficoltà. Accentuata negli ultimi 25-30 minuti.
In particolare con quel brivido finale del mancato rigore…
"Bene così: qualche volta può capitare contro qualche episodio dubbio, in questo caso ci è andata bene".
Domenica Juve-Inter: sarà questa la sfida scudetto, fino alla fine?
"È presto, non so se sarà già decisiva, ma penso che se dovesse vincere l'Inter sarebbe una fuga. Se vincesse la Juve, d'altra parte, avrebbe una grande iniezione di consapevolezza. Si è parlato tanto del gioco bianconero, ma vincendo darebbe molto fastidio all'Inter e lancerebbe un messaggio al campionato".
Che partita si aspetta?
"Prima di tutto molto agonistica, tattica. Poi vedremo come andrà a finire, sono due grandi squadre".
È vero secondo lei che sulla carta i nerazzurri siano un pochino più forti dei rivali?
"Per quello che ha fatto vedere fino ad ora, per come si propone partita dopo partita, penso che abbia delle possibilità maggiori, sì. Anche se poi d'altro canto la Juve ha dimostrato che può arroccarsi lì e ti crea delle difficoltà. Soprattutto quando trova spazio davanti. Se entrambe giocassero al loro livello, l'Inter potrebbe avere qualche chance in più. Ma non ne sono sicuro".
In che senso?
"Questa Juve ha dimostrato che non vuole rischiare più di tanto e che poi può pungere. Penso che l'Inter riuscirà a scardinare questo blocco arretrato".
Era dura giocare contro i bianconeri a Torino, per lei?
"Non era facile batterli a quei tempi esattamente come oggi. Spero che ne venga fuori una buona partita".
Le piace Sommer?
"Sì. Si sta ancora adattando, non lo ha ancora fatto del tutto secondo me. I compagni non giocano troppo la palla verso di lui per fargli usare i piedi, secondo me giustamente: non è Onana da quel punto di vista, bisogna saper dosare le situazioni. In porta è valido. Ripenso ad alcune situazioni di mercato…".
A chi si riferisce?
"Ai mancati arrivi di Tirati e di Trubin. Dopo queste situazioni penso che la società abbia fatto una scelta basata sull'esperienza, prendendo un giocatore che desse una certa sicurezza. Sommer la sta dando".
Riguardo a Lautaro, si parla molto del tema-rinnovo: può fare come Zanetti?
"Penso che siano cambiati gli anni, non ci sono più le bandiere, è più difficile. Zanetti ha vissuto con un presidente che era anche tifoso. Sentiva l'Inter come sua, Moratti. I presidenti stranieri, i fondi, beh: non lo so se abbiano la stessa intenzione in queste situazioni per avere una bandiera nella squadra, anche giustamente se a loro conviene".