15 punti frutto di 4 vittorie, 3 pareggi ed una sola sconfitta: l'Albania è entrata agli Europei dalla porta principale, precedendo la Repubblica Ceca al termine di un percorso che è entrato già nella storia di questa Nazionale. Dopo la prima partecipazione al campionato continentale avvenuta nel 2016 dunque, Asllani e compagni hanno l'occasione di riprovarci l'anno prossimo in Germania.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto il Presidente della Federazione locale, Armand Duka, per parlare della crescita del movimento calcistico nel suo Paese e dei tanti giocatori che militano in Italia, dalla Serie A alle categorie inferiori.
Il cammino dell'Albania è stato entusiasmante in queste qualificazioni. Quanto è soddisfatto?
"Sono molto contento in questo momento di aver ottenuto il primo posto nel girone e del posizionamento nella seconda fascia, ma non solo per quello che abbiamo fatto in questi ultimi anni. La Nazionale albanese ha battuto tutti i record nelle qualificazioni agli Europei. In un girone di 5 squadre siamo primi in classifica con 15 punti, lasciando indietro la Repubblica Ceca, mentre la Polonia, anch'essa una fortissima contendente, è stata esclusa dalla fase finale. Così come la Moldavia che ha lottato strenuamente fino all'ultimo momento. Questa è stata, diciamo, la prima fase del nostro lavoro, ora comincia un'altra fase, ancora più difficile della prima".
Quali sono i prossimi obiettivi?
"Se nel 2016, quando l'Albania si qualificò per la prima volta, non andammo molto lontano, venendo diciamo eliminati nella fase a gironi, ora abbiamo tutte le possibilità di fare ancora meglio di quella storica prima volta. Abbiamo imparato alcune cose e sono convinto che queste le faremo meglio".
Dove potrete arrivare all'Europeo?
"E' difficile immaginare fino a che punto potremo arrivare: tutto dipende anche dal sorteggio del 2 dicembre, da quali squadre avremo nel girone. Naturalmente lotteremo contro ogni rivale che questo sorteggio ci offrirà. Il nostro obiettivo è rimanere il più a lungo possibile in Germania".
Ci sono tanti albanesi in Italia: quanto è cresciuta la Nazionale grazie a questo?
"Sì, è vero che in Italia giocano tanti giocatori albanesi: sono oltre 10mila, militano in tutti i livelli del campionato italiano, dall'U-7 alla Serie A. E' il frutto di un lavoro meraviglioso che è stato fatto anche dal nostro Dipartimento Scouting, reperendo questi elementi non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Solo nella Nazionale A, in questo campionato, sono stati convocati 11 calciatori che giocano in Italia e nella maggior parte delle partite 6-7 di loro sono stati titolari".
Titolari e decisivi.
"Naturalmente sono giocatori chiave della squadra, ci hanno aiutato moltissimo ad andare avanti e ad ottenere questi risultati. Sono giocatori di qualità, li considererei 'fuoriclasse' senza il minimo dubbio, che giocano in grandi squadre, come Asllani all'Inter, Djimsiti all'Atalanta, Hysaj alla Lazio, Bajrami al Sassuolo, Ramadani al Lecce, Berisha e Ismajli all'Empoli. Abbiamo la fortuna di averli nella nostra squadra, così come altri calciatori che giocano in altri campionati. Perché la nostra forza è proprio il gruppo e non il singolo. Ma non vorrei fermarmi solo alla squadra A".
Prego.
"Abbiamo tanti altri giocatori albanesi che attualmente giocano con la Nazionale Under 21 e con le squadre delle categorie giovanili, che ovviamente si aspettano un giorno di giocare con la squadra A. E cito qui Medon Berisha, che gioca con Ramadani nel Lecce e che lascia un'impressione positiva ogni volta che gioca con la squadra, ma anche i fratelli Shpendi, uno all'Empoli con Ismajli Berisha e l'altro al Cesena. Il vostro campionato infatti è pieno di stelle albanesi (ride, n.d.r.)".
Ha parlato anche con Kumbulla durante il suo recupero?
"Marash è uno dei giocatori più importanti della nostra squadra. Un giocatore speciale, dalle qualità eccezionali, non per niente fa parte anche della Roma. Ma soprattutto è un ragazzo eccezionale, educato e disciplinato. Purtroppo a causa di un infortunio è stato costretto a stare fuori dal campo, mentre ora è in fase di recupero, e mi auguro di vederlo in campo con la Roma e la Nazionale il prima possibile".
Gli ha detto che lo aspettate in Nazionale?
"Ovviamente è il benvenuto non solo Kumbulla, ma con lui lo sono tutti i giocatori che fanno parte della Nazionale Albanese. Personalmente comunque sono in continua comunicazione con lui per incoraggiarlo sul suo ritorno in campo".
Asllani in Nazionale gioca titolare e benissimo.
"Kristjan è un altro nostro gioiello, siamo fortunati ad averlo: è un giocatore dal potenziale incredibile. Non mi sorprende affatto il modo in cui è stato inserito in Nazionale, ha grandi qualità come giocatore per arrivare al top. Ha elevate doti tecniche, un carattere forte e la giusta grinta. Soprattutto in questa stagione è migliorato molto".
Gli consiglierebbe di andare in prestito, oppure in nerazzurro sta comunque crescendo?
"Ovviamente mi piacerebbe che Kristjan giocasse più minuti con l'Inter e penso che sia già arrivato il suo momento all'Inter. Meriterebbe di avere più tempo a disposizione, con le caratteristiche che ha come giocatore. Fino a qualche mese fa però pensavo fosse meglio che lasciasse l'Inter per avere più spazio, ma ora vedendo la sua crescita penso che debba continuare e migliorare lì. E molto presto sarà un giocatore importante dell'Inter così come lo è per la Nazionale".
Ramadani è un nuovo talento che si sta consacrando.
"Ramadani ha sorpreso tutti in questo inizio di stagione. Ma non me, che conosco molto bene le sue potenzialità. come giocatore. I suoi valori sono indiscutibili e lo sta dimostrando non solo con il Lecce, ma anche nella Nazionale albanese. Lavora tantissimo e dà sempre il massimo in campo".
Ha detto che gli piacerebbe l'Inter: che ne pensa?
"Personalmente, conoscendo le sue qualità e ambizioni da giocatore, penso che sia pronto per qualsiasi club del mondo. Sarebbe anche per noi un grande orgoglio vedere due albanesi giocare nelle fila di un club grande e storico come l'Inter".
Marvin Cuni si è subito messo in mostra nel Frosinone con un gol di tacco: pensa che sia destinato ad una grande squadra in futuro, dopo essere cresciuto nel Bayern Monaco?
"Marvin è l'attaccante del futuro, un calciatore cresciuto in una delle migliori accademie di calcio del mondo come il Bayern Monaco. Sta avendo il suo spazio al Frosinone e sta facendo abbastanza bene. Penso che per il momento dovrebbe concentrarsi sulla squadra attuale e crescere come calciatore e sono convinto che in futuro esploderà. Gli auguro che tutto vada bene e che possa fare carriera molto velocemente. Sylvinho quello che decide chi convocare, ma per me Cuni è pronto e potrebbe aiutare molto anche la Nazionale ad Euro 2024".
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