La prima vittoria, in un campo come quello di San Siro (contro il Milan), poi due pareggi ed una sconfitta ai supplementari in Coppa Italia: il ritorno di Gabriele Cioffi sulla panchina dell'Udinese ha portato i friulani a scuotersi. Ora arriva la sfida alla Roma, al rientro dalla sosta per le Nazionali.
Chi nella rosa bianconera non è sembrato calare nel proprio rendimento nonostante l'inizio infelice è sicuramente Lazar Samardzic, autore di due reti ed un assist in questo avvio di campionato, uno dei quali di pregevole fattura al Maradona, contro il Napoli. Il talento serbo, ad un passo dal trasferimento all'Inter in estate prima che saltasse l'affare in modo rocambolesco, si sta mettendo ancora in luce, mentre i rumors di mercato intorno a lui non si placano.
In esclusiva per Sportitalia è intervenuto per parlare di lui l'agente del calciatore, Karsten Rickart.
Ha 21 anni, ma gioca come se ne avesse 28. Quanto è cresciuto negli ultimi anni?
"Lazar è sempre stato un professionista: per mentalità, passione, volontà e voglia di migliorare sempre di più. Ama il calcio. Quando era bambino, giocava sempre in quelle "gabbie" che ci sono a Berlino, dopo la scuola".
Ci racconta qualcosa sul suo passato riguardo a dove è cresciuto?
"All'età di 15 anni, faceva già parte nell'Under 17 dell'Hertha Berlino. Ci arrivò dal suo club giovanile di Neukölln (un quartiere di Berlino) quando aveva sette anni. Il percorso è stato netto".
Ovvero?
"Ha segnato 40 gol ed ha realizzato 14 assist, in 40 partite. Ha continuato allo stesso modo nella fascia di età successiva. Si è allenato per la prima volta con la prima squadra all'età di 16 anni, ha esordito in Bundesliga a 18, ha vinto la medaglia di bronzo Fritz Walter Under 17 (un premio annuale assegnato dalla Federcalcio tedesca ai giovani calciatori) nel 2019".
Un predestinato.
"Questi numeri parlano da soli. È bello vederlo ora esibirsi a questi livelli, ormai da un paio d’anni. Non si è mai arreso, nemmeno durante il grave infortunio al ginocchio patito in gioventù o quando giocava poco al Lipsia. Potrebbe sembrare ovvio dirlo adesso, ma la sua famiglia ed i suoi amici non hanno mai dubitato che un giorno ce l’avrebbe fatta. Lo hanno sostenuto fin dal primo giorno e continueranno a farlo!".
Si avvicina l'Europeo. Sensazioni per lui?
"Prima di tutto, l'Europeo rappresenterà una pietra miliare per lui e la sua famiglia, soprattutto perché è ospitato dalla Germania, dove è nato e cresciuto. Un grande torneo è sempre stato il suo sogno, ecco perché ha scelto di giocare per la Serbia. Anche se non ha ancora guadagnato così tanti minuti con la nazionale, si sta già adattando alla squadra, agli schemi ed allo stile di gioco, quindi si spera che ne otterrà di più la prossima estate".
Pensa che all'Europeo il suo valore possa crescere ulteriormente, visto che potrà competere con i migliori calciatori in circolazione?
"Sono sicuro che aiuterà il suo sviluppo come giocatore e come uomo in ogni caso. Sta già trascorrendo molto tempo con giocatori esperti che hanno vinto titoli, ha giocato alcuni tornei di quel tipo. Sicuramente questi compagni lo aiuteranno anche a crescere. Adesso tocca a lui continuare a mettersi in mostra".
Quest'estate è stato protagonista di una lunga trattativa con l'Inter: quello che è successo, però, non sembra distrarlo: come ha reagito a quella situazione?
"Come ho detto, Lazar è sempre stato un professionista in tutto e per tutto. Ovviamente era deluso, chi non lo sarebbe? Ma come ha detto lei correttamente, da allora quanto successo non ha più avuto alcun effetto su di lui. Ha solo 21 anni, quindi questa non era certamente la sua ultima possibilità. Ormai tutto questo è alle sue spalle, si è subito focalizzato nuovamente sull'Udinese e come potete vedere ha dimostrato ancora una volta il suo valore. Un altro anno da titolare titolare in Friuli sarà sicuramente utile per la sua carriera".
I rumors non si placano. Ci sono state molte voci sulla Juventus: vuole commentare qualcosa a riguardo? Cosa ne pensa di questo club?
"Abbiamo fatto bene finora a non commentare le voci. La Juve è ovviamente un grande club, con una grande storia, ma così come lo sono anche altri club. Il suo contratto è ancora in vigore fino al 2026. L'importante è capire dove può crescere meglio ed a quali passi sono più vantaggiosi per la sua carriera. Questo è esattamente il caso dell'Udinese ora".
Il posto giusto dove esprimersi?
"Laki è felice lì, è pronto per il passo successivo, ma non abbiamo fretta. E' ancora uno dei giocatori più interessanti del campionato: se in futuro ci sarà qualcosa che possa portare benefici a tutte le parti, ne parleremo sicuramente".
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