Manca solo un weekend per scoprire il nuovo campione del mondo in MotoGP, ma quello che è successo in Qatar lascia strascichi pesanti
Come un anno fa, anche meglio. Perché ancora una volta il mondiale di MotoGP sarà deciso all’ultima gara, quella di Valencia, che per gli italiani ha un sapore agrodolce. Ma quello che è successo a Lusail nel GP del Qatar lascerà tracce pesanti sulla lotta.
La storia dice che non sempre chi arriva davanti vince e lo sa bene Valentino Rossi. Nel 2006 gli mancava soltanto il sigillo finale, ma sulla pista spagnola cadde lasciando via libera al compianto Nicky Hayden. E nove anni dopo, penalizzato in seguito a quello che era successo a Sepang con Marc Marquez, non riuscì a rimontare su Jorge Lorenzo.
Ma c’è anche una storia più recente, quella dello scorso anno quando Francesco Bagnaia aveva costruito un tesoretto di punti in rimonta su Fabio Quartararo e riuscì a difenderli. Ora siamo nella stessa situazione, con il chivassese a fare da lepre e Jorge Martin a tentare la disperata rimonta. Situazione simile, ma anche diversa perché quest’anno ci sono due gare e 37 punti per chi riuscirà a vincerle eventualmente entrambe.
Lo spagnolo è il re delle Sprint, ne ha già portate a casa otto in stagione, con una grande seconda parte. Pecco invece rende molto meglio nel Gran Premio, perché riesce anche a sfruttare di più la sua gomma e può guidare con meno frenesia.
Impossibile fare un pronostico su quello che succederà a Valencia, anche se Bagnaia potrà giocare in difesa. Ma dopo quanto è successo nel weekend del Qatar appare chiaro che sarà anche una questione di fortuna, variabile odiata dagli sportivi.
Lo abbiamo visto una volta di più a Lusail. Nella Sprint di sabato è apparso chiaro come Pecco non potesse forzare, soprattutto in staccata, penalizzato da una gomma che non lo sosteneva. Lo stesso problema è capitato, forse ancora più grave, a Martin durante la gara lunga. E così è ripiombato da 7 a 21 punti di distacco senza poter fare nulla.
A fine gara il ducatista del Team Pramac ha sfogato tutta la sua rabbia: “Per me è una vergogna quello che è successo. Negli ultimi giri mi veniva anche da ridere, perché sapevo che non era colpa mia. Non è possibile che un mondiale si decida così, il livello delle gomme deve crescere molto, non può essere che il titolo si decida così”.
Qualcuno gli ha ricordato che a Pecco era successo lo stesso problema solo 24 ore prima, Ma Martin ha spiegato che dati alla mano uno perdeva 3 decimi al giro mentre lui 1 secondo. Ad inizio gara ha provato a stare calmo e vedere se in qualche modo era in grado di rimediare ma poi si è arreso.
E così, oltre ai complimenti per i tre italiani sul podio, da Digiannantonio a Marini passando per Bagnaia, sono arrivate le recriminazioni contro Michelin. A Valencia tra sabato e domenica prossima la fortuna chi bacerà? Basta poco per scoprirlo.
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