L’Italia si esalta con Jannik Sinner ma ci sono anche altre discipline che fanno sognare, mentre le Olimpiadi si avvicinano
Non di solo calcio vive l’Italia dello sport. I prossimi mesi saranno decisivi per il contingente italiano che andrà alle Olimpiadi di Parigi 2024. Ma c’è anche chi sta lavorando per un altro appuntamento fondamentale, perché ormai mancano solo poco più di due anni alle Olimpiadi di Miano-Cortina 2026 e i tifosi sognano.
Ci sono discipline che in silenzio stanno lavorando benissimo e continuano a centrare risultati importanti. Come lo speed skating, il pattinaggio di velocità che per la prima volta ci aveva fatto sognare a Torino 2006. Allora era toccato soprattutto ad Enrico Fabris, con due ori (uno in staffetta) trascinare l’Italia. Oggi Fabris, vicentino doc, è nello staff tecnico azzurro ma un suo quasi concittadino tiene alto il nome dell’Italia.
Davide Ghiotto nelle prima due tappe di Coppa del Mondo tra Giappone e Cina, sulla pista olimpica di Pechino, ha ottenuto risultati eccezionali. Dopo aver ottenuto un podio al debutto stagionale a Obihiro, il veneto si è ripetuto nei 5000 metri anche in Cina. Si è piazzato secondo, anche con un grande crono, battuto solo dal campione del mondo sulla distanza Patrick Roest.
Ma non è tutto, perché nella gara che ha concluso la tappa cinese di Coppa è arrivato un altro trionfo. Andrea Giovannini e Daniele Di Stefano nella Mass start maschile hanno chiuso al primo e secondo posto. Per Giovannini è il sesto successo individuale e il decimo podio in Coppa, per Di Stefano il primo.
Meraviglia nello sport italiano: le Olimpiadi si stanno avvicinando e gli azzurri sono pronti
Una conferma per Davide Ghiotto che, numeri alla mano, è il leader della squadra azzurra. Dopo il bronzo olimpico a Pechino un anno e mezzo fa nei 10000 metri, lo scorso febbraio erano arrivato anche l’oro sulla stessa distanza e l’argento dei 5000 metri ai Mondiali sulle singole distanze di Heerenveen.
Lo sport per lui è un’eredità di famiglia anche se il padre, Federico, era stato un eccellente ciclista. Professionista per sette stagioni, tra il 1986 al 1993, è stato un’ottima spalla per i suoi capitani ma si è anche tolto soddisfazioni personali, come una tappa alla Tirreno-Adriatico e una tappa alla Settimana Ciclistica Internazionale in Sicilia.
Davide invece ha sposato subito il ghiaccio ma non ha dimenticato gli studi. Non a caso è laureato in filosofia all’Università di Trento e questo diventerà il suo mondo in futuro. Nel presente però è concentrato sulla missione che lo porterà a rappresentare l’Italia sulla pista milanese che assegnerà le medaglie nel febbraio 2026.
Intanto però c’è la Coppa del Mondo. Prossime tappe dal 1° al 3 dicembre a Stavanger, in Norvegia e la settimana successiva in Polonia. Infine dal 26 al 28 gennaio sul ghiaccio di Salt Lake City, dal 2 al 4 febbraio in Canada.
In mezzo però anche gli Europei di Heerenveen dal 5 al 7 gennaio e poi i due Mondiali: quello sulle singole distanze dal 15 al 18 febbraio a Calgary e quello Allround e Sprint dal 7 al 10 marzo a Inzell, in Germania.