Un dietro front non basta. Il cambio alla guida tecnica non sazia i tifosi dello Spezia. L’esonero di Massimiliano Alvini ha portato in Liguria Luca D’Angelo chiamato a riscalare la classifica in tempi brevi. I soli 10 punti rimediati in 13 giornate e il terzultimo posto rimangono, infatti, il movente per una contestazione che giorno dopo giorno assume sfumature preoccupanti quanto inquietanti.
Il ticchettio di un orologio che puntale ricorda alla società che il tempo è scaduto. Un messaggio che arriva chiaro e appare inconfondibile. Uno striscione appeso davanti la sede del club con accanto la testa mozzata di un maiale. Forse un gesto estremo in cambio di una svolta, forse un avvertimento. Insomma, questioni di campo trattate con maniere che con il calcio non c’entrano nulla.
Inconfutabile, infatti, che la sola vittoria ottenuta da inizio stagione renda l’idea di quanto poco questa squadra sia riuscita ad ottenere dopo la retrocessione. Il pari nello scontro diretto con la Ternana, anch’essa fresca di cambio in panchina, ha dato il via alla rivoluzione dei liguri.
Adesso la sosta diventa provvidenziale per far calmare le acque extra campo e trovare l’assetto perfetto per mister D’Angelo. Il tecnico a corto di alcune pedine essenziali impegnate con le diverse nazionali si concentra su chi rimane per sperimentare un approccio tattico diverso. Alla porta c’è il derby ligure e da lunedì si torna in campo per studiare la formula anti Samp.
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