In mezzo ai molti problemi che Charles Leclerc deve ancora risolvere si infila la condanna che mette fine ad una storia drammatica
Ancora due appuntamenti in notturna prima di mandare in archivio la stagione 2023 di Formula 1 che ormai ha già raccontato tutto. Ancora due tappe tra Las Vegas, che torna dopo 41 anni, e Abu Dhabi per togliersi qualche soddisfazione anche se Charles Leclerc sa che non sarà facile.
L’unica notizia positiva del momento è che il ferrarista non ha dovuto cambiare motore dopo il problema che lo ha bloccato nel giro di ricognizione ad Interlagos. Ma ancora una volta la SF-23 è un’incognita, nonostante la voglia di entrambi i piloti che stanno ancora lottando per il secondo posto nel Mondiale Costruttori.
Poi sarà tempo di pausa e di riflessioni mentre a Maranello l’altra squadra sta già lavorando sulla monoposto per la prossima stagione. Fino al 2026, con l’introduzione dei nuovi motori che strizzano l’occhio all’elettrico e quindi a gare più sostenibili, non ci saranno modifiche. Ecco perché il primo vero progetto seguito da Fred Vasseur sarà rivoluzionario fino ad un certo punto.
L’inverno però dovrà portare consiglio anche nei rapporti tra Leclerc e Sainz da una parte, la Ferrari dall’altra. Entrambi i piloti infatti andranno in scadenza nel 2024 e non sono state ancora intavolate trattative di rinnovo. Il più convinto sembra Charles, nonostante i tanti schiaffi presi anche in questa stagione. Per lui firmare quasi a vita non sarebbe un problema, ma adesso deve essere supportato dalla squadra.
Giallo Leclerc: arriva la condanna che mette fine alla storia, la grande paura è passata
Nelle ultime ore però, anche dall’altra parte del mondo, è arrivata una novità che cambia tutto. La condanna legata ad un fatto di cronaca del quale il campione monegasco è stato involontario protagonista, per fortuna senza conseguenze fisiche.
Il 18 aprile dello scorso anno, mentre si trovava a Viareggio aspettando di raggiungere Imola per il Gran Premio dell’Emilia-Romagna, era stato avvicinato da due che credeva suoi tifosi. In realtà si trattata di rapinatori che con la scusa di un selfie gli avevano sfilato dal polso un prezioso Richard Mille personalizzato, orologio da 2 milioni di euro.
Per lui nessuna conseguenza fisica, ma la paura di un fatto inatteso. Per loro il problema di piazzare quell’oggetto. Ci avevano provato senza successo a Napoli, giocando in casa. Poi però nell’estate 2022 l’orologio era stato recuperato in Spagna e lo scorso aprile 4 persone erano anche state arrestate alla fine delle indagini.
Tre di loro avevano chiesto il rito abbreviato e adesso è arrivata la sentenza in primo grado del tribunale di Lucca. Il 40enne Luciano Allinoro e il ventenne Francesco Pinto, entrambi napoletani, come autori materiale del fatto sono stati condannati a 10 anni e 8 mesi. Invece alla trentenne Annamaria Nocerino, ritenuta il “palo” sono stati inflitti 6 anni e 5 mesi. Il quarto componente della banda, un trentenne, sarà invece giudicato con rito ordinario.
L’indagine, diretta dal pm Alberto Dello Iacono e seguita dai carabinieri, era durata diversi mesi. I militari sono arrivati a loro visionando le immagini di diverse telecamere pubbliche e private. Due di loro erano accusati anche per un’altra rapina avvenuta nell’agosto del 2021 a Forte dei Marmi, ai danni di una turista francese. Anche in questo caso era stato sottratto un orologio, da 80mila euro.