Arriva un ritiro improvviso nel calcio italiano: ha scelto di smettere a soli 30 anni, il messaggio sui social commuove i tifosi
Il mondo del calcio italiano perde un grande protagonista: a soli 30 anni e dopo una carriera da professionista importante, durata tredici lunghi anni, il giocatore ha deciso di lasciare.
Nel calcio moderno non c’è più spazio per lui, per chi ha deciso di inseguire la sua passione basando la propria esperienza su valori come impegno, sacrificio, umiltà e serietà. E lo ha sottolineato lo stesso protagonista attraverso un messaggio, non privo di verve polemica, che ha commosso i tifosi.
In un mondo sempre più basato sulle apparenze, nella società ma anche nello sport, c’è chi non riesce più a ritrovarsi. Il calcio business può attirare molti calciatori, ma non tutti, non chi ha mossi i primi passi sul terreno di gioco per inseguire un sogno, e non solo un contratto ricco e in grado di sistemare la propria famiglia per generazioni.
Questo è almeno il pensiero di Alessandro Favalli, ex difensore di Padova, Cremonese, Siena e Perugia, tra le altre. Un terzino di grande affidabilità per il calcio italiano, dalla Serie B in giù, che ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo a soli trent’anni motivando la sua decisione su Instagram con un lungo post destinato a far discutere.
Favalli lascia il calcio: il messaggio del difensore commuove i tifosi
Dopo aver annunciato la sua scelta, sofferta ma inevitabile, Favalli nel suo post ha spiegato che tutti i valori che la sua famiglia gli ha trasmesso, quelli che lo hanno spinto a inseguire il suo sogno, purtroppo in questo mondo del calcio contano sempre meno.
Svincolato dallo scorso giugno, dopo aver chiuso la sua ultima esperienza a Siena, il terzino nel suo messaggio ha voluto affermare, senza nascondersi dietro una falsa modestia, di essersi sentito messo da parte nonostante ritenesse di meritare più di altri suoi colleghi di rimanere nel mondo del calcio.
Ma oggi per giocatori come lui è sempre più difficile trovare il proprio posto nelle rose delle varie squadre, dal momento che nelle categorie inferiori bisogna far fare esperienza ai cosiddetti “under” che, a suo dire, non sempre meritano davvero lo spazio che viene loro concesso.
Dopo aver quindi attaccato alcuni presidenti e allenatori che si sono dimostrati poco corretti e capaci, Favalli è quindi tornato sulla sua decisione, non nascondendo il proprio dolore: “Mi piange il cuore perché so che avrei potuto dare molto a questo sport ancora per diversi anni, essere un esempio per i più piccoli, per i giovani alle prime esperienze“.
In questo calcio, però, non riesce più a starci. Oggi un giocatore come lui non riesce più a trovare il proprio posto, e per questo motivo ha deciso abbandonare il professionismo per continuare a giocare solo con gli amici o nelle categorie inferiori, per ritrovare il gusto di scendere in campo con un unico scopo: divertirsi.