Quella della Eden Arena di Praga è stata una serata da dimenticare per la Roma di Mourinho. I giallorossi hanno giocato una partita molle e imprecisa. La qualificazione ovviamente non è in discussione perché sono ancora 5 le lunghezze di vantaggio su 3º posto. Quello che preoccupa è piuttosto la facilità con cui la formazione capitolina è stata dominata da una squadra modesta come lo Slavia Praga.
ROMA DOMINATA
La squadra giallorossa è stata dominata in ogni aspetto del gioco. Per 50 minuti i capitolini sono stati schiacciati nella propria metà campo senza mai riuscire a ripartire pericolosamente. Hanno provato a cambiare l’esito della gara, che a un certo punto è sembrato scontato, soprattutto Belotti e Bove. Il giovane centrocampista ci ha messo cuore, grinta e polmoni, ma ha predicato nel deserto.
Le statistiche a fine gara parlano chiaro: 18 tiri totali al 5, di cui 6 in porta per lo Slavia e 2, davvero innocui, per la Roma. Come se non bastasse anche il dato degli xG punisce la formazione di Mourinho, perché il dato dei cechi dice 2.11 expected goal mentre quello della Roma è 0.35. Considerato che il tiro del raddoppio di Masopust arriva dai 20 metri a difesa schierata, è facile immaginare che non pesi tanti sul dato.
MOURINHO INFURIATO
Ecco, dunque, che viene fuori un quadro, una prestazione giallorossa gravemente insufficiente che José Mourinho fatica ad accettare. Il tecnico portoghese ne ha avuto per tutti i suoi giocatori nel dopo gara, accusandoli di non aver avuto il giusto atteggiamento. “Non mi è piaciuto nulla di oggi – ha tuonato il lusitano – Non mi è piaciuto nessuno tranne Bove”. A chi poi gli ha chiesto se non fosse subentrato il pensiero del derby con la Lazio imminente, Mou è stato molto chiaro: “Non tutti hanno il mio stesso livello di professionalità”. Una dichiarazione che lascia intendere giorni durissimi in allenamento per i calciatori giallorossi.