Una settimana essere stata dominata e sconfitta dall’Inter nonostante l’1-0, la Roma rinasce nuovamente nel recupero. La pazza rimonta col Lecce, firmata da Romelu Lukaku e Serdar Azmoun è il manifesto del calcio di Mourinho. Ma non solo, sono soprattutto il segno che la Roma nonostante tante difficoltà sta reagendo. E ieri la reazione è stata rabbiosa come doveva essere per una gara che stava sfuggendo di mano nonostante tante occasioni create.
ROMA, LUKAKU “STELLONE”
Il protagonista assoluto in negativo e in positivo della partita di ieri è stato Romelu Lukaku. Il belga ha prima buttato all’aria l’occasionissima dell’1-0, sbagliando dopo 5 minuti il rigore concesso per un fallo di mano di Baschirotto. Una sensazione “nuova” in Italia per Big Roma che, dal suo arrivo a Milano nel 2019, non aveva mai sbagliato un rigore in Italia. È forse per questo che nel resto della gara, il numero 99 giallorosso è stato un fantasma. Infatti a riprendere a la gara ci ha pensato a Azmoun con un bellissimo colpo di testa. Per il centravanti belga fanno 6 gol nelle prime 9 gare in Serie A con la maglia giallorossa.
E poi, dopo circa 90 minuti di assenza, ci ha pensato proprio lui, Lukaku, a rimettere le cose a posto. L’assist è di Dybala, ma la giocata è una di quelle classiche del centravanti ex Inter. Big Rom fa perno, grazie al suo fisico, sul marcatore alle spalle e si libera per il tiro. Tutto in 3 minuti, nei quali la quantità di attaccanti inseriti da Mourinho ha fatto la differenza. E se la Roma sta risalendo in classifica e rimane agganciata alla zona Europa, il merito è anche del tecnico che ha dato alla sua squadra lo spirito guerriero.
IL GIOCO LATITA
Nonostante lo spirito guerriero, la voglia di non mollare mai la Roma fatica costruire gioco. Le migliori occasioni nascono spesso dal piede di Dybala, che però in questa stagione molte volte non è stato disponibile. Le sue condizioni fisiche nelle ultime settimane sono state oggetto di “critica” da parte dei tifosi. Mourinho ha fatto notare che se un giocatore di quel talento non avesse quella “storia clinica” non giocherebbe alla Roma.
Vero, ma è anche compito di Mourinho non trincerarsi dietro l’assenza di Dybala quando la sua Roma gioca male. La sensazione è che il 21 giallorosso sia la maschera dietro la quale Mou si nasconde per non parlare di problemi della squadra squadra. In campo o fuori, Dybala è il suo parafulmini. Eppure gli uomini per fare bene, per giocare un calcio più redditizio offensivamente la Roma li avrebbe…