Sei giorni per gonfiare il petto, tirare fuori grinta ed orgoglio e riprendere in mano, prepotentemente, il proprio destino: dalla vittoria di Pisa, a quella di Palermo, il Lecco nelle ultime due partite ha dimostrato, prima di tutto a sé stesso, che se la può e se la vuole giocare eccome, la permanenza nella categoria. Le sei sconfitte nelle prime sette giornate rischiavano di mettere in ombra l'entusiasmo per un ritorno in cadetteria che mancava da 50 anni, ma con l'avvento in panchina di Bonazzoli la squadra sembra aver ritrovato lo spirito che ha portato alla storica promozione dello scorso anno.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto il Presidente del Lecco, Cristian Di Nunno, per parlare della serenità ritrovata nell'ambiente. Una serenità doppia: proprio ieri infatti è arrivata anche la notizia della dimissione dall'ospedale del padre – cui è formalmente succeduto alla carica di numero 1 della società – Paolo.
Come sta suo padre, ora?
"Lo hanno dimesso ieri, è a casa, al caldo. L'unica cosa che deve evitare è di prendere freddo".
E' contento della svolta del suo Lecco?
"Per forza (ride, n.d.r.)! È il più contento di tutti, le partite le ha viste tutte in ospedale ed ora i medici e tutto il reparto dove era ricoverato tifano Lecco".
La rende orgoglioso vedere il Lecco che lotta e vince a Pisa e Palermo?
"Molto, era ed è il nostro obiettivo: andare a giocarcela con tutti, dare fastidio a qualsiasi squadra. Sappiamo che la Serie B è difficile però puntiamo alla salvezza. Dovremo provarci fino alla fine".
Dalle difficoltà d'iscrizione al campionato allo scatto d'orgoglio: ora è il campo a parlare.
"Sì è così, ma è ancora presto. Si iniziano a vedere i primi risultati. C'è da dire che siamo partiti il 29 agosto, non è stato facile ambientarsi subito. Con il passare delle partite siamo entrati nell'ottica della Serie B iniziando a fare bene".
Riuscirete a salvarvi?
"Speriamo! Considerando quando ho detto e le difficoltà che conosciamo in questa categoria".
Bonazzoli cosa sta portando?
"Sicuramente vivacità. Ha cambiato modulo e si sono visti i risultati. Poi la parte atletica della squadra credo sia migliorata tanto: l'altro giorno abbiamo corso 90 minuti dopo un turno infrasettimanale contro il Pisa, altra partita che era stata molto difficile".
Oltre all'aspetto atletico, cosa nota ora di diverso, nella quotidianità della squadra?
"Il gruppo si è riunito, tornando a darsi una mano a vicenda. Hanno capito anche loro che bisogna fare come l'anno scorso: lottare insieme, combattere contro tutti. È l'unico modo ora per portare a casa qualche punto".
Ha detto qualcosa ai ragazzi, dopo la doppia vittoria?
"Come sempre siamo scesi in spogliatoio – in mancanza di nostro padre – io e mio fratello facendo i complimenti ai ragazzi e ringraziandoli per quanto fatto questa settimana. Dobbiamo continuare così".
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