Ieri sera contro il Milan, Giacomo Raspadori ha segnato il gol del definitivo 2-2 tra Napoli e la squadra di Pioli. Con un bel calcio di punizione ha trafitto Maignan e, dopo l’altra fondamentale rete in Champions in casa dell’Union Berlino, ha di nuovo tolto le castagne dal fuoco.
L'attaccante emiliano, 23 anni e alla seconda stagione in maglia azzurra, sta divenendo una pedina sempre più importante per Rudi Garcia. Sportitalia.com ha contattato in esclusiva Guido Puccetti, direttore sportivo del Progresso Calcio, società calcistica del bolognese dove Raspadori ha militato prima del grande salto al Sassuolo.
Ricorda intanto Puccetti: "Lo voleva anche il Bologna. Ma il Sassuolo prese il fratello Enrico, quindi Giacomo decise di seguirlo. È stato bravissimo perché nessuno gli ha regalato nulla, si è conquistato tutto da solo. Inutile dire poi che anche il Sassuolo ha fatto un grande lavoro".
Adesso invece è sempre più determinante con la maglia del Napoli.
"Sì, è sempre il più positivo, prestazioni che non vanno mai sotto il 6/6,5. Non fa grandissime cose, ma si adatta alla singola situazione".
Quest'anno è arrivato a fare la mezzala. Si sarebbe mai aspettato di vederlo in quella posizione?
"Assolutamente no (sorride, ndr). Ma è proprio per questo che tutti gli allenatori gli vogliono bene: è un tappabuchi importante. Poi per me dovrebbe giocare dietro Osimhen in quel 4-2-3-1, come faceva al Sassuolo con Scamacca. Inoltre quest'anno gioca di più, la scorsa stagione entrava spesso ma quasi sempre negli ultimi venti-trenta minuti. Adesso che è buttato da subito nella mischia, si fa fatica a fare a meno di Giacomo".
Peraltro, sta anche togliendo il posto a Simeone.
"Simeone è un finalizzatore, molto bravo in area di rigore ma partecipa poco alla manovra. Raspadori invece parte da centrocampo e aiuta sempre la squadra anche a costruire. Ieri ho visto la partita contro il Milan e nel finale ha fatto due ottime aperture. Sta crescendo mentalmente e ora è una certezza. Giocando con continuità si migliora".
Unico nota negativa: Raspadori sta emergendo in un Napoli in grande difficoltà nel gioco e nei risultati.
"Senza Osimhen, il Napoli perde il 50% del potenziale. Senza dimenticare Kim: con lui riuscivano a giocare più alti e spregiudicati, Kim era in grado di fare dei recuperi molto importanti. Natan è bravo ma non al suo livello. Inoltre Garcia gioca più coperto rispetto a Spalletti. Chiaro che quanto fatto dal Napoli l'anno scorso è molto difficile da ripetere. Almeno io la vedo così".