Le parole autorevoli dell’ex dirigente di Formula 1 non lasciano spazio all’interpretazione. Ecco cosa ha detto su Verstappen ed Hamilton
Max Verstappen ha dominato la stagione di Formula 1 laureandosi campione del mondo per la terza volta in carriera con ben cinque gare d’anticipo. Con quello ottenuto lo scorso weekend negli Stati Uniti, l’olandese è arrivato a quota 16 successi stagionali (senza contare le Sprint Race), una cifra incredibile mai registratasi nella lunga storia del Circus.
Lo strapotere di SuperMax, tuttavia, ha finito per dividere gli appassionati di motorsport in due fazioni contrapposte. Da un lato c’è chi ritiene che il 26enne di Hasselt possa già essere considerato uno dei piloti migliori di sempre. Dall’altro, invece, c’è chi è convinto che Verstappen stia ottenendo tali risultati – anche e soprattutto – grazie alle velocissime vetture fornitegli dalla Red Bull, nettamente superiori a tutte le altre in griglia.
Due posizioni, quelle che vi abbiamo raccontato poc’anzi, che spesso sfociano nel seguente interrogativo: Verstappen batterebbe Lewis Hamilton a parità di macchina? Ovviamente, i fautori della tesi “Max è un pilota normale” sostengono di no, ma la loro voce è ben contrastata da coloro che vedono qualcosa di speciale nel 26enne figlio d’arte. Tra questi ultimi vi è un personaggio che di Formula 1 ne sa qualcosa.
Ci riferiamo a Joan Villadelprat, team manager della Benetton campione iridata a metà anni ’90 con Michael Schumacher, nonché ex dirigente di McLaren, Ferrari, Tyrrell e Prost. Quando durante una recente intervista i colleghi di planetf1.com hanno affrontato l’argomento, lo spagnolo ha infatti dichiarato a ‘planetf1.com’: “Verstappen batterebbe Hamilton a parità di macchina? Credo di sì, ha molta fiducia, e la si nota dal linguaggio del corpo, dal modo in cui affronta il weekend e da come il primo giro. Perché Max, in un giro, è lì, bam, è tutto”.
Villadelprat ritiene che ad amplificare le potenzialità di Verstappen sia la consapevolezza raggiunta dall’olandese nel corso degli ultimi tre anni. “Quando un campione del mondo arriva a questo punto, è molto difficile fermarlo“, ha chiosato l’iberico. E in effetti, oggi come oggi risulta molto difficile immaginare un pilota che possa contrastare l’alfiere della Red Bul nel prossimo futuro. Staremo a vedere se e quando qualche suo collega saprà stupirci.
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