Il GP di Austin ha avuto strascichi polemici legati alle squalifiche di Hamilton e Leclerc che avevano tagliato il traguardo al terzo e al sesto posto
Il Mondiale di Formula 1 si avvia ormai alla conclusione. E nonostante abbia già conquistato la certezza aritmetica del terzo titolo iridato consecutivo, il ‘cannibale’ Max Verstappen continua a fare incetta di gran premi. L’ultimo, quello disputato ad Austin negli Stati Uniti, ha fatto però discutere per ragioni diverse dalla sua ennesima vittoria stagionale.
Lewis Hamilton e Charles Leclerc, giunti al traguardo rispettivamente al 3/o e al 6/o posto, sono andati incontro a una squalifica che li ha privati dei piazzamenti conquistati al termine della gara. Un provvedimento di cui ha approfittato in particolare la Ferrari di Carlos Sainz, passato dalla quarta alla terza posizione.
I commissari di gara hanno emesso un verdetto molto pesante nei confronti dei due piloti, ma le motivazioni sono ineccepibili. La Mercedes del sette volte campione del mondo e la Ferrari del pilota monegasco sono state escluse dall’ordine d’arrivo del gran premio delle Americhe a causa del consumo eccessivo sul fondo piatto delle due vetture.
Il team di Brackley e la scuderia di Maranello, pur accettando la sanzione con relativa serenità si sono giustificate attribuendo il consumo del fondo alle eccessive e anomale sconnessioni dell’asfalto e alla particolarità del format della Sprint Race. Di conseguenza i meccanici delle scuderie avrebbero avuto poco tempo a disposizione per lavorare sulle necessarie modifiche all’assetto delle macchine.
Hamilton-Leclerc, la squalifica scatena le polemiche: la presa di posizione della FIA
La squalifica di due protagonisti del Circus come Hamilton e Leclerc non poteva non avere qualche strascico polemico, soprattutto nei commenti dei tifosi molti dei quali contestano alla Federazione Internazionale i mancati controlli alle altre scuderie. Puntuale è arrivata la replica della FIA che attraverso un articolo pubblicato sul suo sito ha spiegato nei dettagli le ragioni di questo provvedimento.
La Federazione Internazionale ha sottolineato le difficoltà a svolgere controlli approfonditi su tutte le vetture. Un ostacolo insormontabile in tal senso è il tempo a disposizione, che rende di fatto impossibile verificare la regolarità di tutti i team. La nota ufficiale è esplicita:
“La conduzione di questi test comporta un’enorme mole di lavoro nel poco tempo a disposizione dopo la conclusione di un Gran Premio e prima che le vetture debbano essere restituite ai rispettivi team per essere smontate e trasportate alla gara successiva”.