Valentino Rossi si è ritirato due anni fa dalle gare di MotoGP, ma la sua figura è ancora molto presente nel mondo delle due ruote
Non corre più in MotoGP da due anni, Valentino Rossi, ma è come se in realtà fosse ancora lì ai box in attesa di salire in sella alla sua Yamaha. Il fenomeno di Tavullia è presente più che mai nei tanti e continui confronti che tifosi e addetti ai lavori si divertono a fare tra lui e i suoi eredi.
Un’eredità molto pesante in realtà, per molti quasi insostenibile. Chiunque venga paragonato a Valentino Rossi finisce puntualmente con le ossa rotte, come accaduto in tante occasioni con ex rivali e piloti in attività. Senza contare poi che il Dottore è presente e partecipe a tutti gli effetti con la scuderia da lui fondata qualche anno fa, il VR46 Racing Team.
Nella lunga carriera del fuoriclasse marchigiano la scuderia a cui è stato più fedele è senza dubbio la Yamaha, con la quale ha gareggiato per ben sedici anni. In sella alla moto giapponese Valentino ha conquistato decine di gran premi e quattro dei suoi sette titoli mondiali di MotoGP.
Un sodalizio che si è ovviamente interrotto nel momento stesso in cui ha deciso di appendere il casco al chiodo. A raccogliere parzialmente la sua eredità alla guida della scuderia di Iwata è arrivato un giovane pilota nizzardo, Fabio Quartararo, che nel 2020 a soli ventuno anni ha conquistato il suo primo e finora unico alloro iridato.
Quartararo, la dichiarazione su Valentino Rossi lascia tutti senza parole
Da quel momento la Yamaha ha perso competitività finendo nelle retrovie del motomondiale. La crescita esponenziale delle case italiane, Ducati e Aprilia, ha relegato i team giapponesi a un ruolo marginale. Quartararo, in una lunga e interessante intervista rilasciata al sito gpone.com, ha ricordato le emozioni provate nel momento in cui gli fu comunicato il suo approdo alla Yamaha.
“Ho ancora la pelle d’oca nel tornare col pensiero a quel momento lì. Quando sono arrivato alla Yamaha sapevo che Valentino avrebbe gareggiato ancora con il team Petronas e che non aveva intenzione di ritirarsi. Avevo paura – prosegue il pilota nizzardo – che i tifosi italiani potessero prendersela con me nel vedermi alla guida della moto ufficiale al posto suo. Per fortuna è andato tutto bene e sono anche diventato campione del mondo”.