Non si placano i rumors riguardanti un possibile intervento dell’Inter sul mercato di gennaio, nel reparto d’attacco e il nome in pole è proprio quello di Taremi. Con Arnautovic ancora ai box, la coperta davanti è corta per Inzaghi, che pure si gode il ritorno al gol di Sanchez, oltre al grande rendimento avuto fino a qui da Lautaro Martinez e Thuram. Una situazione in evoluzione e da monitorare insomma, con Marotta ed Ausilio vigili sulle opportunità che dovessero presentarsi, qualora da qui alla finestra invernale si rivelasse necessario un ritocco per completare la rosa.
In tal senso il nome in cima alla lista, per il rapporto fra qualità e prezzo, sembra essere quello di Mehdi Taremi, il cui contratto con il Porto scadrà il prossimo giugno e che già in estate è stato ad un passo dall’arrivo in Serie A, nella sponda rossonera di Milano. Il centravanti sembra poi aver messo la parola fine sulle possibilità di rinnovare con i Dragoes, stando a quanto si legge.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto il vice allenatore dell’Iran, nonché vecchia conoscenza della Serie A da calciatore ( è passato da Perugia, Messina e Livorno) Rahman Rezaei, per parlare di lui. Ci ha svelato importanti retroscena di mercato, riferiti alle intenzioni che lo stesso Taremi gli ha confidato, nelle recenti partite giocate in Nazionale.
Come lo ha visto nell’ultimo ritiro della Nazionale?
“Bene, è in grande forma: eravamo in Giordania con l’Iran nelle scorse settimane e l’ho visto brillante, ha giocato veramente bene. Penso che per qualche anno possa dare ancora tanto al calcio, ad alto livello. Anche se andasse in una squadra più forte, potrebbe fare anche molto di più di quanto non abbia già fatto fino ad ora. In squadre come Inter e Milan, per esempio”.
Ce lo vede a fare la differenza negli scontri di Champions e per la lotta Scudetto, insomma.
“Sì, assolutamente può fare la differenza. E’ un attaccante che ha tutto. Sfrutta alla grande la linea del fuorigioco senza dare punti di riferimento ai difensori. Si inserisce bene anche quando parte più da dietro. Come punta sa cosa fare, ma ha un rendimento grandioso anche da seconda punta o da ala d’attacco. Che sia a sinistra o destra. C’è un’unica cosa da considerare”.
Quale?
“Il modo migliore per sfruttarlo, secondo me, è metterlo nel ruolo dove rende meglio, come mezzapunta/seconda punta. Lì può fare di tutto: svariare a destra o sinistra, difendere palla, saltare l’uomo, andare a prendere la sfera dietro. Se ne vedono pochi come lui nel calcio moderno. Una volta c’erano giocatori come Kakà, numeri 10 per natura che facevano la differenza in quel ruolo. Oggi ce ne sono, ma sono pochi. Me ne vengono in mente alcuni in Portogallo, Francia, Spagna e Sudamerica, oltre a Mehdi”.
E poi ce ne sono pochi che possono essere comprati agevolmente: il suo contratto è in scadenza…
“Esatto, può essere un’occasione da questo punto di vista. In Italia sono arrivati in estate tanti giocatori in scadenza che ora stanno facendo la differenza. Poi il ruolo dell’allenatore sarà fondamentale per farlo rendere al meglio. Taremi ha 31 anni, ma può fare davvero bene in Italia. Penso a cosa ha fatto Mandzukic con Allegri. Almeno 2-3 anni di alto livello li può garantire”.
Come lo vedrebbe in coppia con Lautaro Martinez?
“Parliamo di un attaccante fortissimo, insieme possono fare benissimo. Entrambi sanno tenere la palla e far salire la squadra, ma al contempo il Toro è letale nel gioco aereo e fa male negli inserimenti dietro la difesa: Taremi lo vedrei bene a giocargli intorno, tutto poi dipende da quello che pensa eventualmente Inzaghi”.
E al Milan? Alla fine è arrivato Jovic a Milano dopo che è tramontata la trattativa in estate.
“Sì, lui era pronto ad andare al Milan. Lo vedrei bene anche in rossonero. In qualsiasi squadra arrivasse farebbe bene”.
Le ha detto qualcosa Taremi in merito ai rumors sull’Italia?
“Sì, ne abbiamo parlato. Anche lui si sente nel momento giusto per cambiare, per fare un ulteriore salto in una grande squadra. Mentalmente è pronto. Mi ha detto che lo era già in estate, anche se alla fine non è stato possibile chiudere l’operazione che lo stava portando in Serie A. Gli ho detto che una stagione in più al Porto gli avrebbe fatto bene e che il prossimo anno sarebbe stato ancora più pronto”.
Il prossimo anno, o a gennaio?
“Lui è pronto a partire anche a gennaio ed anche io gli ho consigliato di andare, se ne avrà la possibilità. Senza nulla togliere al Porto, ma lì ha dato tutto: è stato capocannoniere, è diventato un giocatore famoso e importante per la squadra. Ora è il momento di andare via. Gliel’ho detto anche io che può partire in inverno senza rimpianti”.
E lui che ha detto?
“Era d’accordo. Sul fatto di poter continuare lì, oppure di accettare qualche offerta a gennaio”.
E avete parlato anche dei rumors sull’Inter?
“Sì, gli ho detto in Giordania: ‘Leggo sui giornali che ti cerca l’Inter…’. E lui mi ha fatto capire di essere concentrato per fare il massimo in questi mesi per poi andare via. L’Inter l’anno scorso era in finale di Champions…”.
Insomma l’ipotesi nerazzurra piace a Taremi?
“Tantissimo, era contentissimo della notizia. L’Inter poi ora è in testa alla classifica in Italia. E’ importante per lui vedere come stanno bene i nerazzurri, gli piacerebbe molto andare in una squadra così. Si sente pronto per un’avventura simile”.
Quali altre squadre lo vogliono?
“Ci saranno sicuramente anche altre squadre. Quando un club come l’Inter ti cerca, la finalista di Champions, tutte le altre si allertano e si chiedono come mai lo vogliano”.
Fuori dal campo, com’è?
“Un vero uomo spogliatoio. Caratterialmente è molto forte, dà sempre coraggio ai compagni ed è un esempio in allenamento. Un top da questo punto di vista. E come dicevo, è pronto mentalmente. A differenza di un altro iraniano arrivato da voi”.
Azmoun.
“Si è trovato ad allenarsi con tanti attaccanti bravi davanti, arrivando in prestito. Mi è sembrato che lo avesse voluto più la dirigenza che l’allenatore: è arrivato a Roma ed all’improvviso è arrivato Lukaku dopo pochi giorni. Quando è arrivato era in calo, non era pronto fisicamente e mentalmente: è stato catapultato in una squadra come quella giallorossa circondato da grandi attaccanti con i quali lottare. Mourinho vuole giocatori che corrono tanto e lottano”.
Ha fatto bene ad andare nella Capitale?
“Dico che mentalmente non era pronto ad andare in una squadra così con tanta concorrenza. Anche fisicamente non stava bene: lo vedevo in Nazionale, aveva qualche chilo in più. Ed anche Mourinho lo disse che fisicamente non era ancora pronto: queste cose un po’ rendono difficile l’ambientamento veloce di un giocatore. Sarebbe stato totalmente differente se fosse stato pronto, perché le sue qualità non si discutono”.
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