Nella disastrosa stagione di Charles Leclerc e della sua SF-23 si inserisce un dato statistico incredibile: non c’è nessuno come lui
Un po’ come Marc Marquez in MotoGP, anche Charles Leclerc non vede l’ora che questa stagione di Formula 1 finisca in fretta anche se mancano 4 gare. Con una differenza sostanziale tra i due però: il madrileno sa che ripartirà dalla Ducati, quindi con un mezzo vincente. Il monegasco invece resterà in Ferrari, con tutte le incognite che questo comporta.
I tifosi delle Rosse sanno bene che anche a Michael Schumacher, che resta uno dei migliori di sempre e non solo per le statistiche, sono serviti quattro anni prima di vincere un Mondiale. Ma poco alla volta, grazie ad un team che nel frattempo è cresciuto di qualità, il tedesco aveva gettato le basi per arrivarci e aprire un ciclo irripetibile.
Non così è per Leclerc, arrivato nel 2019 su precisa indicazione di Sergio Marchionne. Fino ad oggi il suo potenziale è stato chiaro a tutti, anche se macchiato da qualche errore di troppo. Mai però nulla in confronto a quello che nelle ultime tre stagioni hanno sbagliato a Maranello in sede di progettazione e al muretto durante prove e gare.
L’ennesima dimostrazione palese ad Austin. Carlos Sainz doveva fare gara di rimonta, si è ritrovato sul podio per la squalifica di Lewis Hamilton ma comunque ha disputato una prova solida. Con Charles invece la squadra ha sbagliato tutto a cominciare dalla tattica (compreso lo spessore del fondo) e quindi la squalifica a fine gara è quasi une benedizione.
C’è da sorridere, pensando che per mesi i media spagnoli hanno accusato il team di favorire palesemente Leclerc considerato un pupillo di Vasseur. La realtà invece è diametralmente opposta. Come nel 2022 sarà lo spagnolo il migliore dei ferraristi nella classifica piloti, per meriti suoi ma non per demeriti del compagno.
“Leclerc record negativo”: la statistica è incredibile, così non vincerà mai un mondiale
Ci sono però altri numeri che però fanno ancora peggio al morale di Charles Leclerc e dei suoi tifosi sparsi in tutto il mondo. Sono quelli legati ai risultati finali del weekend che spesso lui apre in maniera brillante, se la Ferrari lo sostiene, ma chiude con rimpianti.
Ad Austin per il GP delle Americhe il ferrarista partiva per la ventunesima volta in pole position (su 121 Gran Premi ai quali ha partecipato). Solo che in realtà questa è una statistica parziale come ha ricordato il giornalista Leo Turrini, grande esperto di Maranello e F1, a ‘Radio24’: “Leclerc ha fatto 21 pole e ha vinto solo 4 gran premi…Un record negativo che non credo sia imputabile al pilota, comprendo anche la sua frustrazione”.
In effetti l’ultima volta che Charles ha tagliato il traguardo per primo partendo in pole è stato in Australia, ma lo scorso anno. Poi gli è anche successo di vincere una gara, ma solo una, non scattando davanti a tutti. Decisamente poco per uno con le sue ambizioni.
Basta confrontare i dati con quelli degli altri due big del Mondiale di Formula 1. Lewis Hamilton in 328 gare è scattato 104 volte dalla pole vincendo 103 volte, ovviamente anche in rimonta. Max Verstappen invece in 181 gare ha ottenuto 30 pole e 50 vittorie, perché ormai abbiamo capito che per lui non è un problema.
Nel 2024 Leclerc sarà ancora a Maranello e almeno a parole non ha cambiato idea sul rinnovo del contratto almeno per le due stagioni successive. A cambiare adesso deve essere la Ferrari, per cancellare almeno in parte questi numeri.