Una magica serata di Champions come nuovo, punto di partenza nell'avventura al Manchester United: dal suo arrivo in Premier League André Onana ha cercato di mostrare il proprio valore, messo in luce a suon di grandi parate la scorsa stagione con l'Inter, con risultati alterni. In particolare, il camerunese ha subito molte critiche dopo alcuni errori fatti nelle partite europee contro Bayern Monaco e Galatasaray: martedì è arrivato il riscatto, con il rigore parato in pieno recupero al Copenhaghen, che ha salvato l'1-0 dei suoi.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto per parlare di lui il fidato allenatore di portieri personale di André, Yvan Castillo, che ci ha raccontato di come l'estremo difensore abbia vissuto questi ultimi mesi. Castillo, fra le altre cose è stato anche allenatore dei portieri del Deportivo de La Coruña e segue Onana dai tempi dell'Ajax.
Come ha lavorato in questi mesi con lui? E' cambiato qualcosa da quando è in Inghilterra?
"Ogni staff tecnico ha la sua metodologia e tutti hanno la loro linea di coerenza. Con questo staff tecnico infatti aveva già lavorato all'Ajax e i risultati furono ottimi, così come all'Inter con una metodologia diversa riuscì ad arrivare ad una finale di Champions League".
Dopo alcuni errori commessi di recente, in particolare in Champions, come lo ha visto reagire?
"André è un vincente dal carattere molto forte. La prima cosa che aveva in mente era lavorare di più".
Ha subito anche molte critiche e pressioni: a livello di allenamento ha cambiato qualcosa?
"È un grande professionista e fin dal primo momento si è concentrato su come continuare a migliorare, allenandosi ancora più duramente".
Per arrivare al rigore parato martedì.
"Martedì abbiamo visto l'André a cui siamo abituati, decisivo per la sua squadra, nella sua versione migliore. Lavora molto duramente da molti anni, è preparato per questo tipo di partite in una competizione così impegnativa come questa".
Quando è finita la stagione con l'Inter, alla quale è parso subito legarsi e affezionarsi, come ha preso la chiamata dal Manchester United?
"André ha sempre fatto bene ovunque, ritiene che l'Inter e la città di Milano saranno sempre la sua casa. Logicamente, quando ricevi una chiamata come quella del Manchester United, per giocare in Premier League (un'esperienza nuova ed entusiasmante che non aveva ancora vissuto) e continuare ai massimi livelli, ti entusiasmi. Ma ripeto che è grato e segue sempre con affetto le squadre in cui ha giocato, Barcellona, Ajax ed Inter".
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