Un weekend in cui a parlare è stato il campo, che ha permesso agli appassionati di calcio di dimenticarsi per un attimo di tutte quelle vicende che con il rettangolo verde non hanno nulla a che fare: la Serie A è tornata, ritrovando una Juventus vogliosa di dare filo da torcere alle milanesi per lo Scudetto, in attesa che processi, sentenze e nuove possibili indiscrezioni in tema calcio scommesse tornino a prendersi titoli e prime pagine.
In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto l'allenatore Renato Boscaglia sia per parlare di calcio giocato che dei recenti scandali, che hanno coinvolto anche un giocatore che ha contribuito a lanciare, ovvero Sandro Tonali.
Dopo questo giro di partite, come cambia la lotta Scudetto?
"Inter, Milan e Napoli hanno le stesse possibilità per vincere lo Scudetto, con l'aggiunta della Juventus. L'Inter può aver imparato dallo scorso anno oltre ad aver accumulato esperienza per il percorso fatto in Champions. Lo stesso Milan è arrivato in semifinale e questo aumenta la consapevolezza. I nerazzurri come rosa hanno qualcosa in più, è molto competitiva. Ma è un campionato difficile dove può arrivare una sconfitta in qualsiasi momento come successo ieri al Milan e le altre ne possono approfittare. L'Inter comunque è oggi una delle 5-6 squadre in Europa più competitive".
Il Napoli è stato dato per "morto" troppo presto?
"Secondo me sì. Nonostante i problemi che ci sono stati e la dipartita di Spalletti, che era riuscito a dare quel qualcosa in più agli azzurri con la sua esperienza e conoscenza, i partenopei hanno dimostrato di avere valori importanti. Non è la squadra che ha voluto fare capire qualcuno. È forte, competitivo, gioca un bel calcio, con un ottimo allenatore: Garcia non è l'ultimo arrivato".
Allegri ribadisce: la Juventus non punta allo Scudetto. E' d'accordo?
"Assolutamente no. La Juventus per definizione oltre che per la sua forza non può non partire per vincere lo scudetto. Poi che ci riesca, è un altro discorso. Ma i bianconeri ai nastri di partenza sono sempre fra i favoriti. Allegri fa bene a dire questo, ma sappiamo tutti che in avvio la Juve è fra le favorite. Anche lui ingiustamente è stato molto criticato: probabilmente la squadra non offre il miglior calcio d'Europa, però è sempre una squadra forte, che sa quello che vuole, che punta sempre a vincere le partite. Anche quest'anno è fra le 4-5 squadre che si giocheranno il campionato e la vittoria di ieri lo dimostra ancora una volta".
In Serie B quali sono le squadre da battere, Parma a parte?
"Il Parma è partito benissimo, è una squadra forte, che sa quello che vuole ed anche una squadra giovane, il percorso dei gialloblù parte già dallo scorso anno. Sicuramente è una squadra da battere. Però io non dimenticherei altri club come il Palermo, che può fare grandi cose e già ne sta facendo. Qualche outsider, come il Catanzaro in questo momento. Poi ci può essere l'inserimento di qualche altra. Oggi per quello che dice il campo queste sono le squadre da battere".
Il suo ex giocatore Tonali è stato travolto dalle indagini per le scommesse. Stupito?
"Lo conosco da quando era molto giovane, è un ragazzo meraviglioso, l'ho visto crescere molto in questi anni. Che posso dire? Mi dispiace, è stato brutto sapere di cosa è accusato. Poi ci sono delle indagini in corso, magistratura e Figc se ne stanno occupando. Però dico una cosa".
Prego.
"Bisogna essere, diciamo così, comprensivi. Aiutare questi ragazzi, senza abbandonarli in questo momento. Parlo in generale, non solo di lui. Il Newcastle si è stretto intorno a lui così come ha fatto la Juventus con Fagioli e come faranno magari le altre con i loro giocatori che dovessero essere coinvolti. Perché sono giovani e possono sbagliare. Giusto pagare, ma anche giusto stargli vicino. È molto importante, sia per loro che per tutto il movimento e per il rispetto delle regole".
Su questo punto in molti si sono espressi. E' stato un problema sottovalutato?
"È un problema non legato soltanto ai giocatori, ma generazionale di chi fa sport, sociale di questo momento. Cui si deve prestare tantissima attenzione. La verità è che si può cadere facilmente in questa rete, bisogna stare attenti, è un problema sociale. I calciatori devono rispettare delle regole, è giusto così, ma bisogna osservare il problema più ad ampio raggio".