Paolo Di Canio vice di Roberto Mancini? In merito a questa vicenda arriva direttamente la rivelazione da parte dell’ex attaccante
Un periodo non del tutto positivo quello che sta vivendo Roberto Mancini. L’ex commissario tecnico della Nazionale azzurra, ora sulla panchina dell’Arabia Saudita, ha collezionato l’ennesima sconfitta da questa sua nuova avventura all’estero. Perdendo nettamente contro il modesto Mali per 1-3.
In queste ultime ore si sta parlando di lui, soprattutto grazie alle dichiarazioni di Paolo Di Canio. Il suo ex compagno di squadra e grande amico ha rilasciato alcune dichiarazioni davvero importanti in una intervista che ha rilasciato ai microfoni del noto quotidiano italiano “La Stampa“.
A quanto pare Roberto Mancini avrebbe voluto fortemente, in questa sua nuova esperienza lavorativa, al suo fianco Paolo Di Canio. Proprio come vice allenatore della squadra saudita. A rivelarlo proprio l’attuale opinionista di ‘Sky’. Una idea che, a dire il vero, gli ha fatto anche piacere ma che ha voluto gentilmente rifiutare. L’ex attaccante della Lazio ha spiegato anche i motivi del suo rifiuto ai tantissimi soldi che avrebbe potuto guadagnare.
Arabia Saudita, Di Canio raggiunge Mancini? L’ex attaccante fa chiarezza
Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “So che sarebbe stata una importante esperienza in un paese che vuole investire nel calcio e che vuole crescere ed affermarsi. Mancini mi aveva proposto non solo un ruolo importante, ma anche quello di secondo allenatore per poter essere un valore aggiunto per i calciatori nel migliorarli”. Ruolo che, però, ha rifiutato con tanto di ringraziamenti ma rinuncia.
Poi ha continuato dicendo: “La sua stima mi ha inorgoglito anche perché non abbiamo un rapporto speciale: qualche partita a padel, due chiacchiere e nulla più, quindi se ha pensato a me è perché crede nelle mie idee e nel mio lavoro. Voglio ringraziarlo, insieme al responsabile dei contratti della AFF Abdallah: non è stato facile decidere, ho tentennato a lungo, alla fine ho scelto di seguire il cuore”.
Non si è soffermato solamente su questa opportunità importante che gli è arrivata, ma anche sulla vicenda nota del calcioscommesse che ha sconvolto il mondo del calcio italiano. In questo caso non utilizza affatto mezzi termini: “Credo ci sia troppo buonismo. Si vuole sempre giustificare. Rispetto chi soffre di malattie come la ludopatia, ma voglio essere schietto: se qualcuno rischia di sciupare tutto per comportamenti leggeri è un co****ne, non un poverino. Le società devono punirli“.