La vicenda delle scomme illegali continua ad allungare il numero dei suoi episodi e, dopo l’interrogatorio di ieri a Torino, è pronta ad avere un epilogo anche per Sandro Tonali. L’attuale centrocampista del Newcastle ha collaborato con Procura della Repubblica e della FIGC e ora valuta il patteggiamento. L’accordo tra Sandro e la la Procura Federale dovrebbe però essere più pesante di quello trovato da Nicolò Fagioli.
TONALI, ALMENO UN ANNO DI SQUALIFICA
Per l’ex rossonero il patteggiamento lo porterà con ogni probabilità a rimanere lontano dal campo almeno un anno. Il calciatore ha ammesso e presentato un certificato medico che attesta la ludopatia. Un problema che lo ha portato a scommettere somme ingenti (pare però non accumulando debiti come l’amico Fagioli) su partite di calcio.
Quel che aggrava però la situazione rispetto a Nicolò Fagioli, però, è l’indirizzo delle scommesse. Sandro Tonali negli interrogatori a Torino e al procuratore FIGC Chinè avrebbe ammesso di aver giocato anche sul Milan. Tuttavia, l’ex centrocampista del Brescia avrebbe precisato di non aver mai scommesso niente di diverso dalla vittoria della sua ex squadra. Non abbastanza per “assolverlo”, ma abbastanza per non rischiare di incorrere nell’illecito sportivo. Anche la sola banale scommessa su cartellino e calci d’angolo potrebbe portare all’ipotesi di illecito sportivo Tonali.
UNA TEGOLA PER SPALLETTI
Difficile dunque pensare che all’ex calciatore del Brescia possa essere comminata una pena sotto l’anno. Anzi, secondo alcune indiscrezioni la pena patteggiata potrebbe essere 16+16 (pene accessorie, come i 5 per Fagioli). Tuttavia, in nessuno scenario Tonali sarebbe poi a disposizione per giocare Euro2024.
Una brutta tegola per Luciano Spalletti che sta cercando la conformazione migliore del proprio centrocampo. Tonali era ovviamente uno dei candidati ad essere tra i titolari scelti dal tecnico di Certaldo. Allo stato attuale delle cose, il pericolo è che il giocatore torni in campo, nella migliore delle ipotesi, nell’autunno del 2024 o peggio nella primavera del 2025. Un grande problema per la Nazionale e ovviamente per il Newcastle, che sull’azzurro aveva puntato oltre 70 milioni di euro.