Entrata in gamba tesa di un ex pilota sul tedesco figlio del sette volte campione del mondo. Le sue parole pesano come un macigno
Quando nel dicembre 2020, reduce dal trionfo nel campionato di Formula 2, venne annunciato come nuovo pilota della Haas, su Mick Schumacher si crearono inevitabilmente aspettative altissime. Si pensava che l’erede del sette volte iridato potesse ripercorrere sin da subito le gesta del leggendario padre.
E invece, il percorso di Mick in Formula 1 si sta rivelando abbastanza travagliato. Nella prima stagione con la squadra americana, il giovane figlio d’arte si è ritrovato a fare i conti con una vettura – la VF21 – nettamente più lenta rispetto alle altre presenti sulla griglia. Mentre nella seconda stagione il tedesco si è reso protagonista di diversi (e costosi) incidenti che hanno portato il team principal, Günther Steiner, a non rinnovargli la fiducia e a virare sull’esperto Nico Hulkenberg per il 2023.
Mick Schumacher e la F1. Il duro parere dell’ex pilota
Rimasto senza sedile Schumacher è stato accostato alla AlphaTauri, ma alla fine non se n’è fatto nulla dato che la compagine di Faenza ha preferito puntare sull’olandese Nyck De Vries (poi sostituito da Daniel Ricciardo dopo 10 gare). Non volendo cimentarsi in altre categorie, Mick ha quindi dovuto accontentarsi dell’incarico di collaudatore e pilota di riserva della Mercedes (il secondo ruolo lo ricopre anche per la McLaren) e oggi è ancora in attesa di una chiamata per il grande ritorno. Una chiamata che, secondo alcuni, non arriverà mai.
A pensarla così è Christian Danner, ex pilota tedesco, che in un’intervista rilasciata a ‘sport.de’ ha emesso una vera e propria sentenza sul giovane connazionale. “Nei due anni in cui ha guidato in Formula 1, Mick ha trasmesso una certa impressione ai Team Principal: ‘Beh, in realtà non abbiamo bisogno di lui'”, ha detto il 49enne ai microfoni della nota testata riproducendo il pensiero di chi si è trovato a giudicare l’operato di Schumacher.
Poi si è lasciato andare ad una pesante considerazione: “Ovviamente questo ha conseguenze a lungo termine. Non c’è nessun Team Principal che avrebbe molta fiducia in lui adesso”. Parole che, per quanto Mick possa non aver entusiasmato nei suoi primi due anni in Formula 1, suonano abbastanza severe. Anche perché la giovane età è sempre un fattore di cui tenere conto. Basti pensare a quello che faceva Max Verstappen all’inizio della sua carriera.