ESCLUSIVA SI Castellanos, l’ex tecnico: “Somiglia a Immobile, ma cresca con calma”

Dallo sfogo di Immobile per le critiche ricevute dagli stessi tifosi (o meglio: da una parte di essi) della Lazio, alle riflessioni dello stesso sulle sirene provenienti dal mercato – con destinazione Arabia Saudita – fino alla secca presa di posizione di Lotito, al riguardo ("Non lo vendo" – ha detto ieri): non mancano i motivi di preoccupazione per il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri legate al proprio attaccante e capitano. L'allenatore però, fintanto che aspetta il pieno recupero del numero 9 e magari il rientrare delle polemiche di questi giorni, si può godere l'ambientamento di chi gli sta dietro: Taty Castellanos. L'argentino appare sempre più inserito nel gruppo, come dimostra l'importante rete messa a segno contro l'Atalanta, prima della sosta. 

Arrivato a fari spenti come vice-Ciro, Valentin sta guadagnando la fiducia di tecnico e tifosi, che ora si chiedono quanto possa crescere. Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto in esclusiva l’allenatore Pablo Marini, che lo ha avuto a disposizione nel suo primo anno fra i “grandi”, al Montevideo City Torque in Uruguay, nella stagione 2017/18 e che, come ci ha raccontato, ha contribuito a trasformarlo in un attaccante vero.

Mister, quando lo conobbe lei non era ancora affermato.

"No, quando arrivò al Montevideo Torque giocò poco. Quando poi arrivai io trovò più spazio, più partecipazione, iniziando a giocare nel suo attuale ruolo come attaccante".

Non nacque come numero nove?

"No, si alternava giocando un po' a destra e un po' a sinistra. Di suo aveva grandi qualità naturali di movimento, di gioco spalle alla porta e di sopportare la marcatura. Di girarsi e tirare. Non aveva ancora fatto tanti gol e pensai che poteva dare molto di più alla squadra giocando come centravanti".

E così successe.

"Abbiamo iniziato a lavorare con lui su quella posizione. E lui piacque molto questa idea. Era importante che lui fosse d'accordo e che si immergesse in questa nuova posizione. Che si adattasse in una zona dove gli spazi sono molto più stretti".

poi?

"Fu un crescendo continuo. Di fatto quel processo ha continuato negli anni e fu venduto al New York City. Penso che uno possa aiutare un giocatore a crescere, però poi la personalità e le sue qualità, il suo modo di allenarsi, la sua professionalità sono parti innate di un giocatore che determinano dove possa arrivare e cosa possa dare al calcio di prima fascia".

Fuori dal campo com'era?

"Nel 2018 aveva 20 anni, in quel periodo era un ragazzo tranquillo, calmo, ma al contempo con grandissima personalità, professionalità. Sempre preoccupato a seguire bene la propria alimentazione, il proprio lavoro quotidiano. Con voglia di crescere. Si vedeva che sarebbe arrivato dove è oggi. E sono molto contento di aver partecipato ad un periodo di tutto il processo che lo ha portato a lottare al livello di oggi".

In passato disse di rivedere in lui caratteristiche simili a Immobile e Lautaro. Ci spiega perché?

"Senza dubbio ha caratteristiche simili sia ad Immobile che a Lautaro Martínez ed altre invece uniche. Parliamo di attaccanti affermati a livello internazionale con tanti gol fatti in carriera e trofei vinti: Valentin deve continuare a crescere così da poter raggiungere il loro livello. Se continua in questo percorso di crescita e gioco allora potrà togliersi grandi soddisfazioni".

Può rubare il posto ad Immobile?

"Domanda da fare a Sarri. Da fuori dico che ad oggi è difficile rimpiazzare un giocatore che rappresenta molto per questa squadra. Parliamo di un attaccante da 300 gol, numeri straordinari per uno dei goleador più riconosciuti a livello mondiale. Sono questioni legate a chi lì vede allenare tutti i giorni. Credo che gli farà bene dare il suo contributo al fianco di Immobile, ritagliandosi lo spazio che gli lascerà un fenomeno come Ciro".

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