Ancora poche ore e per l’Italia di Luciano Spalletti sarà sfida all’Inghilterra. Una sfida che orami è diventata un classico, essendosi presentata altre tre volte negli ultimi due anni dalla vittoria dell’Europeo. L’Italia gioca con un pensiero fisso che deve essere perfetta da qui alla fine se vuole essere certa della qualificazione.
Nella giornata di ieri, Luciano Spalletti ha tenuto classica conferenza stampa della vigilia. Qualche manciata di minuti per rispondere alle curiosità dei giornalisti. In primis sulla affascinante possibilità di giocare a Wembley: “Il calcio è fatto di opportunità e probabilmente chi non crede in questo ha dei pensieri che non glielo fanno vedere. Qui davvero puoi valutare di che livello sei, sono le situazioni che noi dobbiamo amare. Noi amiamo e dobbiamo amare questi confronti qui, è questo a fare la differenza. Il confronto con la realtà ti dà sempre la dimensione di ciò che sei realmente e non dobbiamo sfuggire da questo confronto, altrimenti bisogna cambiare mestiere”.
Sulla questione scommesse e le situazioni che riguardano Zaniolo e Tonali, Spalletti è tornato, imbeccato dai giornalisti: “In merito a questa disavventura che tutti abbiamo subito e ha colpito qualche giovane del nostro calcio è una cosa che ci dispiace, ci fa male. Erano giocatori forti, ma come già detto abbiamo l’obbligo di andare avanti, di tenere in considerazione se questi ragazzi avranno una reazione corretta a ciò che gli è successo e di conseguenza riportarli dentro perché sono giocatori forti. Ma non dipendiamo da loro come risultato che riusciremo a fare in partita”.
Spalletti ha poi risposto su questioni di campo. Una delle quali è il modo in cui la sua Italia sfiderà l’Inghilterra domani. Il CT Spalletti ha le idee chiare sulla sua squadra: “Loro sono bravi a variare, da 4-2-3-1 a 4-3-3… Il segreto per ottenere un grande risultato non è mai una cosa sola, ma la somma delle cose che ti sei preparato”.
L’idea dell’Italia di Spalletti è quella di dominare il gioco. La sua Nazionale gioca per avere il possesso e giocare un calcio offensivo. Lo ha spiegato perfettamente nella sala stampa: “Passa tutto dal possesso. Come criterio se noi riusciamo a tenere la palla più di loro abbiamo più possibilità di vincere la partita. Poi ci sono coloro che la pensano diversamente, che non vogliono dare spazio alle spalle della linea per giocare in campo aperto. Però per ciò che si vede oggi in un confronto europeo vince di più chi gioca tenendo palla. Questa è un’idea che mi trova d’accordo”.
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