Il caso scommesse in Serie A nei prossimi giorni potrebbe allargarsi a macchia d’olio, intanto Nicolò Fagioli primo nome emerso tra gli indagati va verso il patteggiamento della pena. Il patteggiamento infatti garantirà al giocatore della Juventus una riduzione almeno del 50%.
Nicolò Fagioli si è autodenunciato alla Procura della FIGC col supporto della Juventus già lo scorso agosto. Secondo quanto riportato il giocatore avrebbe giocatore un milione di euro in un anno. Si tratta dell’equivalente dello stipendio del centrocampista. Un chiaro caso di ludopatia che il calciatore e la società bianconera hanno deciso di trattare ovviamente col massimo della serietà. Sempre secondo quanto riportato dalle indiscrezioni, Nicolò avrebbe già avviato il suo percorso di cura.
Un percorso che, nel momento in cui arriverà il deferimento e la procura accetterà il patteggiamento, dovrebbe valergli un ulteriore sconto sulla pena. Da 3 anni, quindi, la pena dovrebbe calare ad 1 anno e mezzo e forse anche di più. Una situazione che andrà seguita nel corso di questi giorni giacché il fascicolo è al vaglio del procuratore Chinè fin da agosto.
Nelle ultime ore, invece, è forte la voce che vorrebbe anche Sandro Tonali pronto a perseguire la stessa via. L’ex centrocampista del Milan avrebbe infine ammesso di aver giocato sul calcio e ora sarebbe consapevole della sua ludopatia. Il suo nome sarebbe emerso dalle chat con Fagioli, che ha consegnato il suo cellulare in segno di collaborazione. Il giocatore del Newcastle sarebbe pronto ad autodenunciarsi. Tuttavia, nel suo caso gli approfondimenti sono ancora tutti da fare, e sarà necessario capire se abbia o meno giocato anche sul Milan. Una fattispecie che aggraverebbe la sua posizione.
Ospite ieri al Festival dello Sport, a Trento, organizzato da La Gazzetta dello Sport, Cristiano Giuntoli, responsabile dell’area tecnica della Juventus, ha risposto sul caso. Il dirigente bianconeri ha confermato la versione del comunicato della Juventus. Il club ha denunciato il calciatore alla procura federale dopo aver saputo del caso scommesse e del coinvolgimento di Fagioli. Il dirigente ha poi sottolineato che il ruolo della società sarà quello di aiutare il calciatore nel percorso di rieducazione: “Ci dispiace per Nicolò Noi dobbiamo punire, con le autorità preposte, ma anche lavorare per rieducare un sistema. In questo abbiamo responsabilità”.
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