Sembrerebbe il caso di dire “scoperchiato il vaso di Pandora”. Sono ore caldissime quelle che in casa azzurri stanno stravolgendo ogni equilibrio mettendo sul banco degli imputati gli atleti della Nazionale. Dopo il caos Nicolò Fagioli, l’auto denuncia dello stesso alla Procura Federale della Figc, spuntano anche i nomi di Zaniolo e Tonali.
Nel pomeriggio, infatti, la Federazione ha comunicato che: “La Procura della Repubblica di Torino ha notificato agli atti di indagine i due calciatori, occupati entrambi nel raduno a Coverciano con la squadra di Spalletti.
A prescindere dalla natura dei fatti, è stato ritenuto che i calciatori non siano nella condizione necessaria per affrontare gli impegni in programma con la Nazionale, consentendo quindi il rientro presso i propri club, anche a tutela degli stessi”.
Non un fulmine a ciel sereno. Perché qualche ora prima i nomi di Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo sono stati citati da Fabrizio Corona (lo stesso quest’estate aveva anticipato la questione Fagioli attraverso il suo canale Telegram) ascoltato in Questura in quanto persona informata dei fatti.
Ad esporsi in maniera celere sulla vicenda che nelle ultime ore sta scuotendo il mondo del calcio italiano anche il ministro dello Sport Andrea Abodi. Presente al Festival dello Sport, ha commentato così la vicenda: “C’è una partita ancor più importante della qualificazione all’Europeo, ed è quella della correttezza dei comportamenti. Tenendo conto di un problema che non è un problema calcistico, è una patologia sociale: perché la ludopatia questo è. La scelta di mandare a casa i due ragazzi è stata opportuna, anche per loro tutela”.
Il rischio concreto è quello della squalifica. Per Fagioli, così come per Zaniolo e Tonali per quest’ultimi nel caso in cui la Procura dovesse accertare quanto dichiarato dall’ex fotografo.
Il centrocampista bianconero, al centro dell’onda mediatica dalla giornata di ieri, sta continuando regolarmente gli allenamenti alla Continassa. Il suo caso diventa già freddo considerando che la sua autodenuncia risale allo scorso 30 agosto. Certamente non una situazione semplice da gestire per un giovane atleta che ha comunque dimostrato di aver preso coscienza della situazione. La palla adesso passa alla Procura che valuterà la situazione.
Parecchi invece i nodi da sciogliere in quel di Coverciano per i due atleti che lasceranno l’Italia per tornare nei rispettivi club d’appartenenza in attesa di nuovi riscontri.
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