Aneddoto molto significativo quello tirato fuori da un ex protagonista del Circus. Il suo racconto ha commosso proprio tutti
Michael Schumacher è stato probabilmente il più forte che la Formula 1 abbia mai conosciuto in più di 50 anni di storia. La sua figura, tuttavia, è diventata leggendaria non solo per i sette titoli vinti tra Benetton e Ferrari, ma anche per il grande spessore umano dimostrato all’interno del paddock.
Nel corso del tempo, infatti, il tedesco è progressivamente diventato uno dei personaggi più amati dagli appassionati della corse, nonché uno degli uomini più rispettati nell’ambiente, soprattutto dai colleghi. Merito della sua naturalezza e della sua disponibilità, oltre che della propensione a lavorare duramente. Ne sa qualcosa Karun Chandhok, ex pilota della Lotus e oggi opinionista di Sky Sport, che ha raccontato alcuni aneddoti che fotografano in pieno la grandezza di Schumi.
“Michael Schumacher era uno dei miei eroi, apprezzavo la sua brillantezza”, ha detto Chandhok parlando alla nota emittente televisiva. L’indiano, in seguito, si è appunto soffermato su alcune esperienze che ha condiviso con il tedesco: “Ricordo il mio primo test di F1 nel 2007 con la Red Bull a Barcellona. Sono uscito dal box e ho visto Michael, era tornato per fare un test unico per la Ferrari, dopo essersi ritirato per la prima volta nella stagione precedente. L’ho seguito fuori dalla pit lane e ho pensato tra me e me «questo è semplicemente pazzesco». Era il mio primo giorno in assoluto su una macchina di F1 e stavo seguendo Michael Schumacher su una Ferrari!”. L’aneddoto più emozionante riguarda però Bahrain 2010…
“Era la mia prima gara il giovedì, il giorno della conferenza, Michael è stato il primo pilota a salutarmi e a dirmi ‘benvenuto in F1’. Poi abbiamo trascorso cinque minuti a chiacchierare, lui mi ha chiesto del mio background e da dove venivo, mi ha augurato buona fortuna per la mia stagione“, ha raccontato un Chandhok ancora sorpreso del gesto fatto dal tedesco.
In Bahrain, Schumacher si apprestava a disputare la sua prima gara dopo il ritorno in F1 alla Mercedes. Tutti i fari erano puntati su di lui, sebbene la griglia di partenza annoverasse figure del calibro di Lewis Hamilton e Fernando Alonso, entrambi già all’apice della loro carriera. “In quel momento era la stella più grande. Io non ero nessuno, non aveva bisogno di farlo e ho sempre apprezzato molto il fatto che si sia preso quei cinque minuti per farmi sentire il benvenuto in questo sport. Era un bravo ragazzo e un pilota fantastico”, ha concluso l’ex pilota indiano. Parole che, come dicevamo poc’anzi, ben rendono l’idea delle qualità umane del Kaiser.
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