Nonostante il successo sul Servette, per i giallorossi il momento resta ancora delicato. L’affondo su Mourinho
La Roma è reduce da due successi importanti ma questo non ha portato la massima serenità. La squadra, come accade da quando c’è Jose Mourinho in panchina, in Europa difficilmente tradisce. Dopo aver superato lo Sheriff in Moldavia nel primo turno del gruppo G di Europa League, giovedì sera ha schiantato 4-0 gli svizzeri del Servette. In campionato nella settima giornata, dopo il 4-1 rimediato a Genova dal Grifone, all’Olimpico Pellegrini&Co hanno regolato il Frosinone, dando ossigeno ad una classifica effettivamente deficitaria.
Dopo sette giornate giallorossi a quota 8, per mantenere la scia positiva domenica bisognerà espugnare l’Unipol Domus di Cagliari. Non sarà semplice perché i rossoblù sono ultimi a soli due punti. Leader indiscusso della Roma resta Jose Mourinho. Il tecnico portoghese al termine della gara con gli svizzeri ha definito quanto fatto dai suoi ragazzi in campo il minimo, considerata la portata dei rivali. Diverso il giudizio sul campionato. Lo Special One, come accadeva anche la scorsa stagione, ha ribadito come la sua rosa non sia al livello delle altre big.
In particolare, l’allenatore di Setubal ha sottolineato come alcuni calciatori, tra questi Aoaur e Sanches su tutti, siano arrivati a Roma con molti problemi fisici, problema strutturale nella carriera di questi due centrocampisti.
Mourinho al termine della disfatta del Ferraris, dopo aver ricordato che quello in campionato allora era il suo peggior inizio in carriera, ha comunque mandato la palla in tribuna così: “Ma sono l’unico ad aver portato la Roma a giocare due finali europee di seguito”. Mourinho ripete spesso di “non essere lui il problema”, chiamando così indirettamente in causa la società per la scarsa disponibilità offerta in sede di mercato.
Sul momento della Roma e non solo, Andrea Agostinelli è intervenuto ai microfoni di TvPlay.it. “Quando si parla di Mourinho bisogna star zitti e fare standing ovation. Però ci sono dei momenti in cui bisogna anche saper prendere le critiche”, ha dichiarato l’ex centrocampista di Lazio e Atalanta. “Quando negli ultimi 3, 4 o 5 anni non hai più fatto bene, vuol dire qualcosa”, ha aggiunto l’ex allenatore del Piacenza.
Agostinelli inoltre evidenzia le qualità di oratore dell’inquilino di Trigoria, pur mantenendo qualche perplessità sul lato tecnico. “Certo ha vinto la Conference League… È stato anche un grande allenatore, ora non mi pare“, ha aggiunto.
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