Inter, Milan e Napoli sono di un altro livello. E questo deve far riflettere e non poco Max Allegri. Le milanesi tranne un passaggio a vuoto per parte giocano bene e vincono, soprattutto stanno mostrando di avere alternative quasi in ogni reparto.
Il Napoli dopo un inizio stentato e il caos-caso Osimhen sembra riavvicinarsi a quello di Spalletti. L’avvio bianconero aveva illuso un po’ tutti, il presente ci dice che tutto è cristallizzato all’anno scorso. O meglio agli ultimi due anni. Perché ok che non ha le coppe, ma i problemi sono sempre gli stessi. Come se fossero irrisolvibili. Non basta nemmeno un Chiesa tornato sui suoi livelli pre infortunio. La Juve non si può accontentare di non perdere a Bergamo, che è campo difficile si, ma in qualche modo devi provarci.
Le assenze contemporanee di Vlahovic e Milik non devono essere un alibi, perché anche la Dea aveva un attacco spuntato. La verità è che la Juventus non fa più paura a nessuno. La verità è che la Juventus non ha un’identità. Non sappiamo come giocano i bianconeri. Non sappiamo le idee del suo allenatore e cosa devono fare i giocatori in fase di possesso. In sintesi non ci sono idee lì dove le idee bisogna averle. A centrocampo il problema è cronico. Non esiste un regista di ruolo, ci si è aggrappati a Rabiot ammaliati da una buona stagione, quella passata. Ma l’ex Psg continua ad essere un centrocampista che non ti sposta gli equilibri. Come non possono esserlo ancora Fagioli e Miretti. Come non lo è Locatelli. E le alternative non ci sono perché Pogba non c’è. Aver puntato tutto sul ritorno del francese l’anno scorso è stato un errore quasi imperdonabile. La Juve per fare il salto di qualità avrebbe dovuto fare all in su Milinkovic Savic. Oppure provare con le alternative perché centrocampisti forti ce ne sono eccome in giro, vedi Koopmeiners ad esempio tanto per rimanere in serie A.
Le dirette concorrenti hanno tutte il centrocampo più forte. Il mercato negli ultimi anni è stato sbagliato soprattutto per questo. Quello di quest’estate in pratica non c’è stato, né ci poteva essere per i motivi che conosciamo, per questo i problemi partono da molto lontano. I giovani lanciati sono il fiore all’occhiello, ma non possono bastare. Al momento le uniche nota positive sono la classifica e un Torino senza difesa in vista del derby. Ma per quanto durerà?
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