A poco meno di 6 mesi dall’ultimo incrocio, Inter e Benfica si ritrovano in Champions League, a San Siro l’unica contro l’altra. Ad aprile fu 3-3, ma di fatto la gara non ebbe più storia già dopo il primo gol nerazzurro, dopo la vittoria dell’andata. Simone Inzaghi, a Lisbona, riuscì ad imbrigliare all’andata la squadra di Roger Schmidt, arrivata nel finale di stagione un po’ stanca, e si guadagnò l’euroderby di semifinale. Oggi però sarà un’altra gara: Inter e Benfica hanno entrambe bisogno di tre punti per avanzare oltre il girone di Champions League.
Rispetto alla doppia sfida della passata stagione, l’Inter trova un Benfica molto simile. La squadra campione di Portogallo ha cambiato qualche calciatore, senza però fare rivoluzioni. Dal punto di vista della struttura tecnico-tattica, i portoghesi sono cambiati poco, ma hanno un Di Maria in più: “Hanno cambiato qualche calciatore, portiere e mediani, c’è Di Maria e hanno cambiato il centravanti. I principi di gioco sono rimasti gli stessi, servirà molta intensità”, ha spiegato ieri il tecnico nerazzurro nella conferenza stampa della vigilia.
Simone Inzaghi è consapevole che la sua squadra, dopo il pareggio agguantato in extremis a San Sebastian, ha bisogno di una vittoria. Domani, però, la squadra nerazzurra sfiderà il Benfica che, in Champions League, alla prima gara del girone ha perso contro il Salisburgo. Entrambe, sia Inter che Benfica, hanno bisogno di tre punti. Inzaghi lo sa bene e predica attenzione: “Il Benfica ha perso la prima sfida in maniera immeritata, sarà un gruppo molto equilibrato perché ci sono squadre importanti. Arrivano da una vittoria, c’è entusiasmo, arriveranno due ottime squadre – dice il tecnico, che poi si sofferma sulle difficoltà recenti, legate soprattutto alla stanchezza – Dopo il derby abbiamo avuto gare impegnative, ci vedremo domattina ora con la rifinitura e sceglierò la formazione“.
Contro la Salernitana è stato uno show di Lautaro. Quattro reti per decidere una gara che si era messa su binari complicati, nonostante un buon approccio: “A Salerno abbiamo avuto l’approccio giusto, abbiamo creato parecchie situazioni ma gli ultimi 20′ del primo tempo dovevamo difenderci leggermente meglio”.
Poi l’ingresso del capitano e numero 10 nerazzurro ha spalancato le porte della vittoria, col centravanti argentino autore di un poker. Una prestazione strepitosa che ne sottolinea una volta di più la crescita. Domani in Inter-Benfica è il momento di confermare il suo sviluppo. L’asso argentino è cresciuto tanto negli ultimi anni sotto la guida di Simone Inzaghi, ma il tecnico non si vuole prendere i meriti: “Lo dovrà dire il ragazzo, posso dire che come calciatore è fantastico. Quest’anno è partito alla grande, è un uomo che si impegna sempre in maniera totale e ha un grande senso di appartenenza“.
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