Jacobs è sempre sulla bocca di tutti per le sue scelte ma questa volta non si fa altro che criticare la decisione clamorosa appena presa
Il campione olimpico dei 100 metri a Tokyo deve ritrovare i giusti stimoli e la perfetta condizione fisica per essere realmente competitivo a Parigi 2024. Proprio per questo ha deciso di lasciare l’Italia.
Quando è in condizione è in grado di competere e battere chiunque. Marcell Jacobs ha conquistato il tetto del mondo dei 100 metri a Tokyo nel 2021, portando a casa una storica medaglia d’oro olimpica (primo italiano di sempre nella specialità regina). Da quel momento in poi ha vissuto però dei periodi di alti e bassi, andando a trionfare nei Mondiali Indoor di Belgrado sui 60 metri ma fallendo anche gli ultimi due appuntamenti iridati sui 100, a Eugene e Budapest.
Proprio in Ungheria lo abbiamo visto rialzarsi almeno nella staffetta, riuscendo assieme a Tortu, Patta e Rigali ad agguantare un fantastico argento alle spalle degli Stati Uniti. Proprio gli americani Noah Lyles e Fred Kerley sono i principali avversarti che Marcell si ritroverà di fronte da qui a Parigi 2024. Soprattutto il primo sembra avere un talento fuori dal comune, facendolo eccellere sia sui 100 che sui 200 metri, in pieno stile Usain Bolt.
Per battagliare con fenomeni del genere serve la miglior versione possibile di Jacobs, quella da 9″80, quella in grado di stupire il mondo intero.
Marcell Jacobs, la scelta di Rana Raider come coach fa discutere: sono tutti contrari
Per ritrovare se stesso e la condizione ottimale, Marcell Jacobs ha comunicato nei giorni scorsi la decisione di trasferirsi negli Stati Uniti e di intraprendere un nuovo ciclo di allenamenti con un nuovo coach.
Il velocista di El Paso si è affidato alle cure di Rana Reider, profilo piuttosto chiacchierato negli USA per una relazione impropria con una giovane atleta e per aver avuto tra le proprie fila un’atleta come Blessing Okagbare, coinvolta in un caso di doping.
Jacobs, seguendo le indicazioni del suo sponsor Puma, ha lasciato dopo 9 anni Paolo Camossi ed è volato a Jacksonville. Questa decisione non ha fatto piacere a nessuno dei vertici dell’atletica italiana, né ai coach presenti in Federazione. Lo stesso numero 1 della Fidal, Stefano Mei ha dichiarato: “Credo che Marcell abbia considerato gli eventuali problemi e ritenga di poterli gestire. Quando tornerà dalle vacanze gli chiederò se è proprio sicuro della sua scelta”, come riportato dal Corriere della Sera.
Molto più duro ci è andato Stefano Tilli, allenatore ed ex sprinter di livello: “Se Marcell stava cercando degli sparring partner di livello più alto poteva andare 10 giorni al mese a Formia, come facevamo noi con Pietro Mennea”.
Insomma nessuno sembra appoggiare questo addio all’Italia per un salto oltre Oceano che sembra essere una vera incognita.