Il Sassuolo ammazza-grandi, il Lecce ed il Frosinone che sorprendono, ma anche il Genoa di Gilardino, che giusto ieri sera ha fatto passare 90 minuti tremendi alla Roma. Questo campionato non ha solamente una promettente lotta in vetta fra più squadre di alto livello, ma anche molte squadre di medio-bassa classifica che non hanno alcuna intenzione di fare da sparring-partner.
Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto un ex giocatore del Grifone, Fernando Belluschi, che a ben 40 anni continua a giocare in Patria, all'Estudiantes de Rio Cuarto. Ci ha parlato dei suoi ricordi nella breve esperienza in rossoblu, del nuovo beniamino di Marassi, Retegui, e di alcuni suoi connazionali che oggi sono protagonisti in Italia.
Che ricordi hai del tuo periodo a Genova?
"Sono ricordi molto belli: considera che fin da piccolo sognavo di giocare in Serie A ed ho potuto quindi realizzare un sogno. Un grande club in una città bellissima. I tifosi mi hanno sempre mostrato al loro affetto".
Non è durata molto la tua esperienza rossoblu.
"Purtroppo me ne sono dovuto andare presto, molto prima di quello che avrei voluto, ma alcune volte le decisioni non passano soltanto dalla volontà del giocatore. La squadra non aveva fatto bene quel semestre, però io mi sono divertito molto a livello personale e. Questo è quello che provo se guardo dentro il mio cuore quando penso al Genoa".
E dei tifosi di Marassi, che ricordo porti dietro?
"I tifosi italiani sono molto simili a quelli argentini, hanno grande passione. È una delle cose che mi è piaciuta di più del mio periodo in Italia: ogni domenica Marassi pieno, stadi avversari pieni, gente che canta e tifa, bandiere e colori. È uno degli aspetti più belli del vostro calcio, credo che in Argentina viviamo qualcosa di molto simile".
Oggi i rossoblu sognano con i gol di Retegui, autore ieri di un grande gol.
"Mateo ha fatto molto bene in questi anni in Argentina segnando molti gol e facendo la differenza. Credo che in Italia non abbia avuto e non avrà bisogno di nessun periodo di ambientamento perché è un campionato che calza perfettamente con quelle che sono le sue caratteristiche ed il suo stile".
In che senso?
"Farà molti gol quest'anno, perché è uno di quelli attaccanti che cercano sempre un'opportunità e che quando questa gli arriva non la fallisce. Per questo è perfetto per la Serie A e sarà uno dei grandi attaccanti che sono passati dall'Italia".
Come vedi la coppia Dybala-Lukaku, pur se la Roma sta facendo molta fatica?
"Molto interessante. Dybala è un argentino che si distingue da tutti, fa la differenza con i suoi gol, dribbling, invenzioni. E Lukaku è una bestia dentro l'area. La Roma non è partita bene ma sicuramente ha una grande squadra e questo sarà un grande campionato con tante squadre forti".
Hai conosciuto il primo Sanchez: cosa può dare oggi all'Inter?
"Con Sanchez ho giocato tanti anni fa, eravamo molto giovani al River, ma già si poteva vedere la sua classe, differente. Era ed è sempre avanti a tutti gli altri. Ti spiego perché l'età non conta per lui".
Prego.
"Pensa molto più velocemente della media dei calciatori che ha intorno. Quindi può essere molto decisivo anche fra gli avversari ci sono dei giovani che corrono di più. Mi piace molto e al di là che con i suoi gol, credo che possa dare una grossa mano all'Inter aiutando la a giocare e creare, cosa che a tratti le è mancata la scorsa stagione".
L'Inter si poggia soprattutto su Lautaro, partito alla grande ed ora leggermente calato, negli ultimi 3 match.
"Lautaro Martínez è fra i 5 migliori attaccanti in assoluto. Prima di tutto è Campione del Mondo e l'anno scorso ha fatto molto bene. E' il capitano dell'Inter ed è fra i migliori di tutti, lo dimostra giorno dopo giorno con la sua crescita esponenziale".
Chi ti ricorda Beltran? Si affermerà a Firenze?
"È difficile paragonarlo ad altri attaccanti del passato. Potrei dirti che magari potrà fare tanti gol come Batistuta, però ha caratteristiche differenti da lui, che è stato il mio idolo. Non penso che si possa paragonare a nessuno di quelli passati in Italia. È molto completo e con il tempo farà molto bene alla Fiorentina, poi se sarà convocato con l'Argentina avrà la possibilità di crescere ancora tanto perché parliamo di un ragazzo molto giovane".
Qual è il tecnico che ti ha lasciato di più, nella tua carriera?
"Villas Boas, un tecnico molto attento e preparato. È stato il vice di Mourinho per tanti anni e quando è toccato a lui allenare il Porto beh, lo ha fatto alla perfezione e abbiamo vinto molti titoli. Un allenatore che ti trasmetteva molto da fuori dal campo giocavamo un calcio offensivo e organizzato. Uno di quegli allenatori che fanno la differenza dalla panchina".
Ed il miglior attaccante con cui hai condiviso lo spogliatoio?
"Falcao: non era solo un grande goleador ma con i suoi movimenti rendeva più bello giocare anche per noi centrocampisti offensivi. Veniva spesso a prendersi il pallone faceva movimenti continui dentro l'area e i passaggi precisi per cui era davvero divertente giocare con lui. Dava continuamente opzioni differenti, è stato sicuramente il migliore con il quale ho giocato".
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