La Champions League è senza dubbio la competizione più ambita da tutti i club europei ma possiede un vulnus che sta crescendo
Alcune statistiche hanno portato ad un’amara considerazione che riguarda il pubblico presente negli stadi e le vendite dei biglietti. Nonostante la super affluenza post Covid c’è un grosso problema.
La Champions League è l’NBA del calcio europeo. La massima competizione per club del Vecchio Continente ha saputo accrescere il proprio fascino nel corso degli anni, diventando un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati. Non che le prime edizioni degli anni ’50, quelle dominate dal Real Madrid di Puskas e Di Stefano, fossero meno prestigiose, ma di certo non avevano un impatto economico paragonabile a quello attuale.
Ormai per le squadre è diventato imprescindibile prendere parte alla Champions per motivi di bilancio. La differenza di introiti tra chi partecipa e chi resta fuori rischia di essere dell’ordine dei 50 milioni, e parliamo solo dei gironi. Chi come l’Inter raggiunge la finale, anche perdendola, si mette in tasca qualcosa come 100 milioni di euro, a cui aggiungere tutto l’indotto che un risultato del genere crea con gli sponsor.
Addirittura dalla prossima edizione, con il passaggio a 36 squadre anziché 32, i ricavi cresceranno del 42%, facendo diventare ancora più ricchi i partecipanti.
Champions League, gli orari pomeridiani penalizzano i tifosi: mai un sold out in Italia negli ultimi 5 anni
In un contesto così ricco e scintillante c’è però un vulnus da tenere presente, soprattutto per quanto concerne il contesto italiano. Si perché gli orari dell’attuale Champions League a volte penalizzano i tifosi che non possono mollare il lavoro per essere presenti sugli spalti.
Il format prevede i due slot di gare alle 18:45 e alle 21, con una spalmatura che avvantaggia le televisioni. Dal 2018/2019 la UEFA ha deciso di adottare questo programma (inizialmente erano le 18:55) e lo manterrà inalterato anche per la prossima edizione “maggiorata”. Il doppio orario sarà valido anche per gli Ottavi di Finale dal 24/25, mentre attualmente tutte le sfide ad eliminazione dirette sono fissate per le 21.
Come detto però, alle 18:45 nemmeno San Siro è riuscito a far segnare un sold out. Lo stadio di riferimento per quanto concerne la Champions League in Italia (lo scorso anno Inter e Milan si affrontarono in Semifinale), in questi 5 anni non è stato mai tuto esaurito nel tardo pomeriggio.
Secondo quanto riportato da CalcioeFinanza, l’impresa è sfumata sia per i nerazzurri che per i rossoneri, che ad esempio nella recente sfida con il Newcastle di Tonali hanno fatto registrare 65.695 spettatori. Il primato è dell’Inter, nella stagione 22/23, quando contro il Viktoria Plzen toccò quota 71.849 spettatori.