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Categories: Editoriale Calcio

Allegri non sa più difendere. Magnanelli per l’attacco, chi per la difesa? Pioli non se la prenda, il suo Milan è in convalescenza. Sta a lui guarirlo

Ma come gioca bene il Monza. La squadra di Palladino è perfetta, si muove all’unisono. Attacca compatta e difende sempre in dieci dietro la palla. E poi che qualità Colpani, Mota, Colombo, Mari e Pessina, con lo stesso Gagliardini che sta riscoprendo una nuova dimensione. Merito di un allenatore dalle idee moderne e del suo staff col quale si consulta continuamente. Contro la Lazio ancora incompiuta, il Monza ha certamente disputato la sua miglior partita. 

Chi non se la passa benissimo è invece la Juve. Eppure contro il Sassuolo, vado contro corrente, non mi è dispiaciuta. Ha preso tre gol da asilo nido. Incredibili e inguardabili il portiere e Gatti, ma ancora una volta i bianconeri affrontano gli avversari guardandoli in faccia e attaccando dal primo all’ultimo minuto rinunciando completamente a quegli stucchevoli passsggi indietro tanto cari a Bonucci. Ora Magnanelli e gli altri assistenti dovranno spiegare meglio ad Allegri le transizioni perché una volta perso il pallone, i bianconeri rimangono spesso scoperti nella fase difensiva. Forse non era necessario continuare a pagare nove milioni per un allenatore che senza suggeritori non è in grado di cambiare faccia a una Juve e che per due anni ha giocato in maniera indecente. Ma siccome è ormai questa la minestra da riscaldare almeno si faccia affidamento sugli aiuti chef e sul direttore Giuntoli che ha compreso benissimo la situazione. Nonostante il 4-2 rimediato dal Sassuolo, questa è la strada per svoltare ma bisogna perseguirla anche se capitano svarioni eccezionali. È stata certamente una giornata storta per la Juve ma dalla cintola in su ha nuovamente offerto una prova incisiva, soprattutto con Chiesa. Un po’ più in ombra Vlahovic anche se voglioso di far bene insieme al compagno. Meno frenesia potrebbe aiutarlo perché contro il Sassuolo sono riemersi quegli errori tecnici che avevano messo in dubbio il suo effettivo valore. Dimenticare e andare avanti. La Juve ha comunque una nuova faccia, aggressiva, non è stata mai girata spalle agli avversari e sbaglia Allegri a definirla “farfallina” quasi con scherno come se questa squadra non gli appartenesse. Gli appartiene eccome anche se il lavoro più efficace, si è capito, lo stanno svolgendo i suoi collaboratori dai quali non può però prendere le distanze con battutine fuori luogo. Li lasci lavorare con serenità e vedrà che anche lui ne troverà giovamento.

Battute non piacevoli sono arrivate ieri anche da Pioli. La sua squadra, per la cronaca è sempre stata trattata bene da tutti i media fino al derby perso in maniera mortificante. Quale “negatività attorno ai suoi giocatori” abbia visto è proprio un bel mistero. O si aspettava forse che un 5-1 nella stracittadina venisse accolto con benevolenza. Su Pioli, lei conosce benissimo il calcio e ne comprende ottimamente l’aspetto psicologico. In certi casi è meglio dire la verità che trasformarsi in vittime. Altrimenti si diventa un Sarri qualsiasi. Per la cronaca, il suo Milan, contro il Verona, non ha fatto una gran partita, ma l’ha portata a casa. Bene. In certi casi conta dannatamente il risultato. Però che differenza con le prove del Milan di ìnizio stagione. A quale dobbiamo credere? La parola magica nel calcio è sempre equilibrio. Certamente il Milan lo sta trovando con una via di mezzo fra lo Champagne di certe prove e la gassosa sfiatata di altre. L’importante è non far passare le seconde come meravigliose prove di carattere. Equilibrio in campo e nelle dichiarazioni. C’è ancora molto da lavorare e la classifica è assolutamente gradevole. Col tempo si riuscirà certamente a trovare la giusta soluzione sapendo che, da un certo momento in poi, non si potrà più bluffare e si dovrà mostrare la verità. Qualunque essa sia: magnifica o dolorosa. 

Paolo De Paola

Redazione

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