Non è stata una serata semplice quella dell’Inter, ieri, alla Nuova Anoeta. La squadra di Simone Inzaghi ha faticato ad entrare in partita, trovare le giuste contromisure al pressing della Real Sociedad. La squadra nerazzurra ha sofferto per 75/80 minuti e deve ringraziare Sommer e Lautaro se non è tornata a casa con 0 punti.
Inzaghi sceglie di cambiare le carte in tavola. Rispetto al derby il tecnico piacentina ne cambia 5 su 11. In difesa in particolare c’è Pavard all’esordio da titolare e de Vrij per concedere ad Acerbi il tempo di tornare in piena forma. Sugli esterni turno di riposo (o quasi) per Dimarco con Carlos Augusto. Così come per Thuram, rimpiazzato da Arnautovic.
La soluzione del turnover però non funzione. L’Inter fatica a trovare linee di gioco che le permettevano di superare la pressione basca. La squadra di Inzaghi spesso perde palloni pericolosi e Asllani, unico sostituto obbligato, non è Calhanoglu. Il turco è sempre più centrale nei meccanismi dell’Inter. Tanto che senza Hakan l’Inter vince solo il 33% della gare, in confronto al 68% con lui in campo. Un abisso dovuto alla bravura dell’ex Milan nelle due fasi. Calha infatti è un ottimo intenditore, ma ancora di più sa distribuire il gioco in verticale, cosa che l’albanese non ha saputo fare. Almeno ieri sera.
A dare una mano a Simone Inzaghi ci hanno pensato i cambi. L’ingresso di Dimarco nella posizione di centrale di sinistra ha liberato più spazio per Carlos Augusto. L’Inter ha cominciato ad avanzare facendo girare meglio il pallone, anche per via del calo verticale di energie della Real Sociedad.
Pur fortunosamente il cambio a centrocampo l’ingresso di Frattesi è stato decisivo. L’ex Sassuolo ha servito involontariamente Lautaro per il pareggio. Il capitano nerazzurro sta diventando l’uomo insostituibile dell’Inter, anche se così la squadra rischia di diventare Lautaro-dipendente là davanti.
Dietro, con Pavard a destra, i nerazzurri hanno sofferto tanto. Spetterà a Inzaghi portare il francese alla forma migliore e dentro i meccanismi della difesa nerazzurra. La nota lieta però nelle retrovie è Yann Sommer. L’ex Bayern e Gladbach, nella serata in cui Onana delude con lo United, ha spiegato perché l’Inter ha insistito tanto per averlo. Sicuro coi piedi nonostante la pressione, miracoloso nel secondo tempo per tenere l’Inter a un solo gol di distacco
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