Super Saturday: cosa devono temere Inter e Milan, cosa rischiano Juve e Lazio, il pericolo del Napoli

Troppa grazia Sant’Antonio: dopo 15 giorni aspettando il campionato ci saremmo fatti andare più che bene anche una serie di confronti a stesa tra grandi e neopromosse, e invece la Serie A torna con un orgasmico Super Sabato che ti stimola già alle 15.00 con Juventus-Lazio, ti stuzzica alla 20.45 con Genoa-Napoli, e soprattutto ti travolge in mezzo con Inter-Milan alle 18.00.

Si è detto da più parti che questo derby arrivasse troppo presto alla quarta giornata, e invece secondo me arriva nel momento giusto: al di là delle difficoltà del prepararlo dopo le pause delle nazionali con sole 72 ore massimo a disposizione, si gioca con entrambe prime in classifica in coppia per la prima volta nella storia, con una leadership tecnica indiscussa sul resto del campionato e nessun margine di errore conosciuto. E’ affascinante sapere che l primo limite lo potresti scoprire proprio a causa dei rivali più fastidiosi, e soprattutto bisogna ricordare un fattore non indifferente nella storia minima del Derby della Madonnina degli ultimi 4 anni: ovvero che chi ha perso – e dunque anche chi ha vinto – ha poi visto il trend di tale sconfitta influire negativamente per il girone a seguire, il che sarebbe tremendo da gestire già dalla quinta giornata.

I vicecampioni d’Europa devono temere più che il gioco sovraritmo tout court del Milan, la rinnovata fascia destra: prima la barca pendeva sempre da un lato, il concetto era incatenare la catena di sinistra Theo Hernandez-Leao, che tu potessi riuscirci o meno; adesso i rossoneri sfondano ugualmente a destra con Pulisic e soprattutto Loftus-Cheek, la vera sorpresa di questo inizio stagione, capace di far pesare il proprio dinamismo in fase offensiva.

Il Milan deve temere la manovra avviluppante dell’Inter in ogni frangente, sapendo che il solo Krunic a protezione del fortino potrebbe essere esiziale, e tenendo da conto che già Tomori e Kalulu avrebbero avuto il loro bel daffare a contenere gli strappi di Thuram, figuriamoci Kjaer che forse ne ha ormai solo per la partita secca, ma bisogna vedere contro chi è la partita secca. L’Inter proverà a sfilacciare il Milan, situazione che ancora non abbiamo conosciuto quest’anno.

I nerazzurri vengono da 4 derby consecutivi vinti, eguagliando il loro record personale stabilito negli anni Trenta, Settanta e a cavallo tra Spalletti e Cont. Mai sono arrivati a 5 consecutivi, cosa riuscita al Milan negli anni Dieci e Quaranta.

Avrà un sapore meno marziale l’esito della propria partita per Juventus e Lazio, eppure è ugualmente rischioso: la Juve rischia di ridimensionarsi subito se dovesse fallire il primo scontro diretto dopo aver cominciato a rattrappire il gioco, e ancora imbattuta solo grazie a Di Bello; ma la Lazio si qualificherebbe come inaffidabile, dopo aver già fatto tutto e il suo contrario incontrando Lecce, Genoa e Napoli.

E le ultime due guarda caso ora in confronto diretto, e viene solo da pensare che come può anche solo il Napoli fermarsi ancora: la sconfitta amara ma in fondo accettabile contro la Lazio ha aperto rubinetti di lacrime a Napoli che manco fosse l’ultima giornata dove ti sei fatto sfuggire la Champions. Non osiamo immaginare come sarebbe il clima se malauguratamente si perdessero punti con una neopromossa…

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