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ESCLUSIVA SI Schelotto: “Lautaro campione vero. Derby importantissimo”

Domani alle 18:00 Inter e Milan si affronteranno a San Siro: questo derby, anche se siamo solamente alla quarta giornata di campionato, potrebbe significare molto in termini di fiducia e autostima per le due squadre ed anche per mandare un primo messaggio al campionato. Chi dovesse vincere, infatti, si troverebbe in solitaria in testa alla classifica.

Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto un giocatore che il derby lo ha giocato, sponda nerazzurra, segnando anche un gol: Ezequiel Schelotto.

Hai ringraziato pubblicamente Lautaro per le maglie dell'Inter date ai tuoi compagni. Ci racconti questo regalo che vi ha fatto?

"Lautaro è un campione perché ha fatto questo gesto di firmare tutte le maglie che io avevo comprato. Ne avevo prese cinquanta con l'aiuto del Pupi Zanetti che mi ha aiutato a trovarle. Il Toro ha voluto trovare il tempo prima di partire per la Nazionale per firmare tutte queste maglie. Vedere il sorriso dei miei compagni quando gli ho regalato la maglietta non ha avuto prezzo. Non c'entrano i soldi con la categoria in cui si gioca ma l'umiltà e l'essere persone vere".

Gli hai chiesto un gol nel derby?

"(ride, n.d.r.) È un bomber vero e non gli devo dare questi consigli per fortuna. Lui ha lavorato tantissimo e continua a lavorare per crescere, perché è fatto così: non si accontenta e vuole migliorarsi e vincere. Il soprannome che ha è azzeccato perché in campo lotta come un vero toro ed è un grande capitano per l'Inter". 

Che derby sarà domani?

"Questo derby è importantissimo per i tifosi dell'Inter e per la città. Spero nei nerazzurri perché sono un tifoso in più e ho giocato lì. Vincere davanti ai tuoi tifosi è una gioia indimenticabile. E' una partita di per sé che vale più di 3 punti e anche domani sarà così".

Ti ricordano ancora quel gol nel derby?

"Tutti si ricordano di quel gol che ho fatto. Per me è stato tanto gratificante segnarlo, perché è stato il coronamento di un lavoro che ho fatto in campo per meritare di essere lì. Il pubblico me lo riconosceva perché io sono un ragazzo molto umile che ha lavorato in silenzio per migliorare e che non ha mai messo davanti i soldi al calcio. Amo questo sport non mi interessa la categoria e ogni volta che vado da qualunque parte la gente mi riconosce questo. Spero di avere questa soddisfazione per tutta la vita e fino ad ora è così. Riguardo quel derby poi ho un ricordo particolare".

Quale? 

"Ricordo l'abbraccio di Moratti che è sceso dalla tribuna ha fatto il tunnel per venire lì. Mi disse: vedrai che passeranno gli anni ma per tutta la vita la gente si ricorderà di te per questo gol che hai fatto. Sono stato via tanti anni dall'Italia e lui è una di quelle persone che avrei proprio voglia di rivedere".

Chi vince domani?

"Non mi interessa quanto, ma l'importante è che vinca l'Inter".

Per lo scudetto ci saranno entrambe fino alla fine?

"Per lo Scudetto l'Inter è una delle candidate: ha una squadra forte: è normale che una società così gloriosa sia tra le favorite per vincere ed i nerazzurri lo sono. E mi auguro che ce la facciano a vincere". 

Come ti trovi a Barletta?

"A Barletta mi trovo molto bene. Anzi, ti direi alla grande perché dal primo giorno che sono qua la gente ha cominciato a trattarmi come un figlio. Non posso non sottolineare questo aspetto. Quando succede questo le cose non possono che girare molto bene a livello personale". 

La prima partita in campionato come è andata?

"Sono contento solo per come mi sono sentito: sto bene fisicamente e mentalmente. Ho giocato 90 minuti senza problemi. Conta di più però la squadra e purtroppo abbiamo perso la prima. Mancano 23 finali per raggiungere l'obiettivo di salire. Domenica giochiamo in casa e abbiamo un tifo da Serie A dobbiamo dare tutto per non deluderli". 

Redazione

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