Il caso Pogba sta assumendo toni sempre più importanti e monopolizzando l’attenzione anche per le dichiarazioni della sua agente
Sono giorni difficili per Pogba, il caso doping al momento ha portato a una sospensione delle attività ma il rischio di una squalifica corposa incombe. La difesa d’ufficio della sua procuratrice ora fa discutere tutti i tifosi.
Il bis di Pogba alla Juve è legato a una sorta di incantesimo che non va più via. È stato probabilmente uno dei peggiori investimenti della storia recente bianconera, in virtù soprattutto di un alto stipendio che per ora non sta ripagando. Troppi infortuni, pochissimo campo ed ora anche il caso testosterone.
In questo caso, il pallottoliere dell’ingaggio continua ad aumentare: Pogba ha preso già otto milioni ed è al suo secondo dei quattro anni di contratto. Il caso doping potrebbe portare alla rescissione, e ora interviene la sua agente a cercare di calmare gli animi.
Chiaramente da parte di chi cerca di curare gli interessi del francese c’è la voglia di chiudere subito il caso. Anche perché una rescissione per giusta causa sarebbe quanto meno il modo per la società di difendere i suoi interessi e, allo stesso tempo, risparmiare inaspettatamente su una voce cronica ormai in perdita. I circa duecento minuti giocati da Pogba non giustificano tale investimento e questa grana del doping è dura da affrontare. La procuratrice Rafela Pimenta ha parlato per il calciatore: “Non ha voluto infrangere le regole”.
L’avvocato che cura gli interessi del francese, dopo la scomparsa di Mino Raiola, ha chiarito qual è la posizione da parte del calciatore: “Attendiamo le contro-analisi, fino ad allora non possiamo aggiungere nulla. La cosa certa è che Pogba non ha mai voluto infrangere le regole”. Refrain ribadito ma rimangono tanti dubbi, il Tna lo ha sospeso in maniera cautelare e al momento il calciatore guarderà la Juventus dalla tribuna.
Una vicenda che accresce comunque i malumori, le parole dell’agente di certo non hanno rassicurato l’ambiente. Il bis di Pogba in bianconero è stato un investimento flop, finora forse fin troppo sminuito dalla società, chiamata ora a una mossa finale. La storia va analizzata nella sua interezza, partendo dalla presunta causa emersa nelle ultime ore, ovvero un integratore consigliato in America passando anche per la mossa Juve passata in sordina: lo stipendio di Pogba è sospeso, guadagnerà solo il minimo sindacale (ovvero 42mila euro). Il che congelerebbe l’idea di una rescissione almeno sino a un’eventuale squalifica definitiva.
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