E dopo il pullman degli orrori, arrivò pure la morale sui fischi. E da quale pulpito, se non il solito? Inconfondibile. Sempre lo stesso, sempre loro. Solo loro. Quelli che parlano la lingua della verità e dell’imparzialità, per nulla influenzati né dal tifo né dagli interessi personali. Dopo mille manuali di insegnamenti di vita e di finanza creativa, la collana si arricchisce anche di quelli “Come ci si comporta allo stadio” e “Come si è un vero italiano”. Astenersi motorini e petardi però almeno, vi prego. Fine del discorso. Per ora.
A 48 ore dal Derby e a meno di una settimana dal Newcastle, vale decisamente la pena di concentrarsi su altro. In primis su un concetto: il Milan ha cambiato mezza squadra per non finire nel loop del “Perdiamo anche questo” quando l’Inter verosimilmente passerà in vantaggio sabato. E in tal senso sarà importante che questo non avvenga assolutamente nell’anello più debole dell’11 titolare, vale a dire Davide Calabria. Abbiamo voluto bene a Ignazio Abate per tanti anni e ancora oggi lo apprezziamo come allenatore della Primavera rossonera: ma quanti Derby da incubo ha passato Igna? E Davide, ahinoi, sta lentamente prendendo la stessa falsa riga. Ma ora intorno c’è una squadra diversa. Russ, Tiji, Captain America avranno il compito di “normalizzare” anche una partita complicata, senza finire in balia degli psicodrammi della scorsa stagione.
Detto della fascia destra difensiva, è chiaro che tutta l’apprensione vada anche al problema centrali. Più volte abbiamo segnalato anche da qui quanto Simon Kjaer rappresenti un enorme punto di domanda. Quale Kjaer andrà in campo sabato? Quello sbadato e spesso in difficoltà visto nelle ultime uscite contro l’Inter, o quello esperto e sicuro che aveva blindato la squadra nei 180 minuti contro il Napoli? Un nodo importante, che farà tutta la differenza di questo mondo. Anzi, forse proprio da questo dipenderà gran parte del pronostico.
Chiudiamo con una riflessione sul futuro. Sapete dove si giocherà il prossimo Superbowl NFL, il numero LVIII? All’Allegiant Stadium di Las Vegas, Nevada. Nell’impianto forse attualmente più bello al mondo, progettato e costruito dal duo Manica-CAA Icon. Uno stadio costruito in 3 anni tondi tondi (prendere nota!) e che offre la miglior esperienza possibile per un tifoso, ma anche per chi vuole seguire un concerto, un evento di wrestling o chissà quale altro show. Da qui deve partire il progetto San Donato, un dossier di primissima importanza per il futuro del Milan. Ci sarà modo di parlarne. Ma soprattutto, speriamo, di fare i fatti.