Novak Djokovic ha appena conquistato il ventiquattresimo titolo del Grande Slam della sua straordinaria carriera. E il futuro appare ancora più roseo
Non si ferma più, soprattutto adesso che i suoi due grandi rivali di sempre sono fuori dal gioco. Novak Djokovic ha appena conquistato il suo 24/o torneo del Grande Slam, lanciando ai giovani e arrembanti rivali un messaggio esplicito che tutti dovranno raccogliere: il più forte è ancora lui e chi vuole scalzarlo dal trono di re del tennis mondiale dovrà andare oltre i propri limiti.
Di limiti invece il trentaseienne fuoriclasse serbo ne ha pochi, soprattutto a livello mentale. La sconfitta nella finale di Wimbledon contro Alcaraz avrebbe piegato chiunque, per come si è concretizzata e per le conseguenze che ha prodotto. Ma per abbattere un fenomeno come Djokovic serve molto di più che una partita persa.
In questa edizione degli US Open il fuoriclasse belgradese ha dimostrato una volta di più di non temere nessuno e che sono gli altri in realtà a non volerlo incontrare sul proprio cammino. Daniil Medvedev ad esempio era convinto di poter ripetere l’impresa del 2021 quando riuscì a battere Djokovic in tre soli set.
Questa volta il trentaseienne serbo non ha dato scampo al giovane russo, infliggendogli una sconfitta di proporzioni molto simili. A fare realmente impressione è la capacità di Djokovic di rimanere ad altissimi livelli sia dal punto di vista tecnico che atletico. Nessun cedimento fisico legato all’età che avanza, tutt’altro.
Djokovic, il ritiro è oltre l’orizzonte: l’annuncio fa impazzire i tifosi
Il suo allenatore, l’ex campione di Wimbledon Goran Ivanisevic, nel rispondere alle domande dei giornalisti ha gelato i giovani rivali di Djokovic che confidavano in un suo ritiro più o meno imminente. “Ha intenzione di partecipare ai Giochi Olimpici di Los Angeles. Quando saranno, nel 2028? Sta pensando di vincere 24 ore al giorno, quindi non credo che si fermerà”.
Il messaggio è rivolto chiaramente a tutti quello che sperano di poter approfittare prima o poi di un passaggio a vuoto del fuoriclasse slavo, magari frutto di un decadimento fisico e atletico. Speranze che oggi sono ridotte a mera utopia: Djokovic non è intenzionato a fare passi indietro, piuttosto ha fissato nuovi ambiziosi obiettivi come le Olimpiadi del 2028 e i prossimi tornei del Grande Slam. Sono ventiquattro, ne mancano solo sei per arrivare a trenta.