Era forse uno dei motivi di maggior interesse, e Luciano Spalletti ha spento le polemiche: anche domani a difendere i pali della Nazionale sarà Gigio Donnarumma. Alla vigilia della delicatissima sfida contro l’Ucraina, Luciano Spalletti prova ad infondere calma all’ambiente. In conferenza stampa il CT ha chiarito diverse questioni che agitavano l’ambiente intorno al clan azzurro.
NAZIONALE, IL DISPIACERE DEL GRUPPO PER IL PAREGGIO CON LA MACEDONIA
Il pareggio 1-1 in Macedonia, a Skopje, con il gol di Bardhi su punizione ha messo gli Azzurri nei guai. La Nazionale di Luciano Spalletti deve vincere assolutamente domani a San Siro contro l’Ucraina. Una non vittoria contro la squadra allenata da Serhij Rebrov significherebbe rischiare di finire al 3° posto del girone e finire agli spareggi.
La Nazionale italiana ha, al momento, tre punti di ritardo dall’Ucraina, reduce dal pareggio contro l’Inghilterra. Gli Azzurri hanno una partita giocata in meno dell’Ucraina, e vincendo arriverebbe a pari punti con l’Ucraina e avendo ancora una gara da recuperare.
Luciano Spalletti però vuole serenità, anche perché lo stesso gruppo azzurro è consapevole della situazione: “Ci deve essere nel vederci giocare il piacere dell’azzurro. L’equazione dev’essere azzurro uguale piacere. Per tirare dentro questa voglia di Nazionale serve voglia di vincere le partite e di fare un buon calcio. Cosa che non abbiamo fatto in Macedonia, i primi scontenti siamo stati noi: nello spogliatoio ho visto un evidente dispiacere per il risultato. Ma ho voglia di rivedere quella squadra domani sera, su un campo meno penalizzante”.
POLEMICHE SU GIGIO
Dopo l’errore con la Macedonia del Nord e il ritardo sulla bella punizione di Bardhi, si era vociferato su un cambio tra i pali. Fuori Donnarumma, dentro Vicario? Niente di tutto ciò, Spalletti vuole proteggere il talento di Castellammare e tutelare il patrimonio tecnico del portierone e azzurro e lo conferma numero 1 titolare: “Donnarumma sarà titolare. Se giochi portiere paghi sempre carissimo il minimo errore che fai, se di errore si vuol parlare: ma è normale farne. A lui non viene perdonato di essere un ragazzo prodigio, che ha bruciato le tappe. Capita a chi ha fatto fatica per emergere con chi invece ha un talento donato d’ufficio. Lo si aspetta al varco, per poi andarlo a colpire: tanti anni fa è successo anche a me, che sono partito dagli Allievi regionali dell’Empoli“.