ESCLUSIVA SI Pazienza su Spalletti: “Il più adatto per la Nazionale, darà tanto”

Primo atto dell’era-Spalletti: dopo la telenovela legata alle dimissioni di Mancini, la Nazionale italiana torna in campo, sabato contro la Macedonia, sarà la prima occasione per vedere all’opera il nuovo tecnico, che solo qualche mese fa vinceva uno Scudetto storico e mai così inaspettato, con il Napoli.

Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto in esclusiva Michele Pazienza, che Spalletti lo ha conosciuto bene quando era suo tecnico all’Udinese. Con lui abbiamo parlato anche di lotta scudetto, che vede due sue ex squadre, Napoli e Juventus indicate nel gruppo delle favorite per la vittoria finale, nonostante una partenza incerta.

Che rapporto avevi con lui?

"Ho avuto ed ho un buon rapporto con Luciano. Io l’ho avuto da allenatore quando avevo 21 anni: a quell’età non pensi a come si ragiona dall’altra parte e dunque forse non facevo caso a che tipo di allenatore fosse. Eppure…".

Eppure?

"Rappresentava e rappresenta tutt’ora un riferimento per me, perché ha dei valori importanti sia dal punto di vista sportivo che umano".

Cosa pensi possa dare alla Nazionale?

"Credo che sia l’allenatore più indicato e adatto in questo momento a guidare la Nazionale. E credo che sia l’unico incarico che avrebbe potuto accettare dopo la vittoria dello Scudetto con il Napoli".

Perché?

"Perché si tratta proprio di una nuova sfida per lui, una novità… sarà motivatissimo in questo momento e sono sicuro che potrà dare davvero tanto alla nostra Nazionale".

Il Napoli è ancora allo stesso livello dello scorso anno?

"Partiamo dal presupposto che è sempre difficile ripetersi, ma credo che se le rivali non avranno un passo velocissimo, Garcia potrebbe avere il tempo necessario per correggere e perfezionare la squadra".

Che ne pensi di Chiesa come seconda punta?

"Chiesa se sta bene può svariare sul tutto il reparto offensivo: giocatori del suo calibro non hanno solo un ruolo preciso e può fare bene".

La Juventus è da Scudetto?

"Può diventarlo nel tempo, oggi non lo è ancora".

Inter e Milan sembrano essere partite con un altro passo: perché?

"Innanzitutto perché hanno mantenuto la guida tecnica, poi parliamo di due squadre già forti alla base, che hanno fatto benissimo nella scorsa stagione e che hanno avuto la possibilità di fare acquisti mirati, dando continuità al progetto tecnico che portano avanti da più anni".

Che derby sarà, al rientro?

"Sarà un derby emozionante tra due squadre che esprimono un bel calcio".

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